Un cammino sulle orme di Carlo Magno lungo la Val Cavallina

L’iniziativa di Andrea Grava e Antonio Votino: tracciato il percorso da San Paolo d’Argon a Lovere. Una leggenda del XV secolo narra di come Carlo Magno attraversò con il suo esercito tutta la Val Camonica, assediando i signori locali e costringendoli alla conversione

Una leggenda del XV secolo narra di come Carlo Magno attraversò con il suo esercito tutta la Val Camonica, assediando i signori locali e costringendoli alla conversione. Al posto dei castelli, sulle loro rovine, fece costruire chiese e luoghi di culto. Prima però, il sovrano, partito dall’antico centro vitale del dominio longobardo, Pavia, passò attraverso Lodi e quindi Bergamo, risalendo infine la Val Cavallina per spingersi a nord, fino a Lovere.

Eco contemporaneo della leggenda, dal 2018 si stende per oltre 100 kilometri un percorso mappato e descritto che congiunge Lovere al passo del Tonale, sfruttando sentieri e vie di comunicazione già esistenti: il “Cammino di Carlo Magno”. Oggi quell’itinerario può vantare un’importante aggiunta. Sono i 45 chilometri che vanno dall’Abbazia benedettina di San Paolo d’Argon alla chiesa di Santa Maria in Val Vendra, a Lovere. Il percorso, che risale tutta la Val Cavallina, e si appoggia come il suo «progenitore» bresciano ad antiche vie, ai sentieri Cai e a collegamenti già presenti sul posto, è diviso in due tappe. Loro punto di congiunzione, arrivo e partenza dei viandanti, è Spinone, sul lago d’Endine.

Lo stemma con la corona

Tutto (o quasi), in questa riscoperta della passione per i viaggi a piedi e dell’amore per i racconti che intrecciano la nostra storia, si deve alla volontà di due giovani appassionati, Andrea Grava, 36enne tecnico di restauro, e Antonio Votino, 32 assistente di laboratorio in un istituto tecnico di Darfo, in Val Camonica. Sono loro la mente e le gambe che hanno portato avanti l’intera iniziativa del Cammino di Carlo Magno.

«Abbiamo completato due volte i 45 km dell’itinerario in Val Cavallina – spiega Antonio –. Si tratta di un camminamento di media difficoltà, per lo più a mezza costa. Il tracciato permette di scoprire le bellezze paesaggistiche e storico-culturali del territorio. Tutto è stato mappato con il Gps. Negli ultimi mesi abbiamo descritto i percorsi e li abbiamo segnati in loco con lo stemma del Cammino, una corona bianca in un triangolo rosso. A breve, questione di qualche giorno, caricheremo i materiali sul sito www.camminodicarlomagno.it».

Sul territorio, Grava e Votino hanno trovato alleati pronti a spalleggiare l’impresa. Primo tra tutti il Cai di Trescore, poi il Comitato turistico InValcavallina. «Avevamo lanciato l’idea di prolungare il percorso camuno anche nella Bergamasca, seguendo il racconto della leggenda – continua Votino –. Era il mese di aprile del 2019, in un incontro presso la sede del Cai di Trescore Balneario. La proposta venne accolta con entusiasmo dall’associato Cai Massimiliano Russo che, in questi tre anni, si è reso fondamentale per instaurare un rapporto di collaborazione con la presidenza dello stesso Cai di Trescore e con il Comitato Turistico in Val Cavallina».

Tappa futura

Insieme, i due creatori del Cammino e le realtà locali hanno portato a termine l’iter burocratico e autorizzativo, consentendo d’ora in poi una nuova esperienza di fruizione e riscoperta del territorio. Grazie alla collaborazione di tutti, si terrà a breve un evento di presentazione delle nuove due tappe in Valle che avverrà a breve in un contesto consonno. Votino confida: «Ora che il lavoro in Val Cavallina è finito, speriamo di estendere la tracciatura fino alla città di Bergamo, così da completare l’itinerario nel cuore delle Alpi descritto nella leggenda del Cammino di Carlo Magno».

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