Università, nuovi percorsi di dottorato a Bergamo - La scheda

Fare ricerca oggi per costruire l’innovazione di domani. Il raccordo tra accademia e impresa passa da una nuova concezione dei percorsi di dottorato, cioè il più alto livello di formazione universitaria: da intendere ora con un’immersione più forte nel mondo produttivo, in stretto legame col territorio.

È questo il senso del bando per 60 borse di dottorato che l’Università degli Studi di Bergamo e l’Università degli Studi di Brescia lanceranno tra giugno e luglio, con un investimento di oltre 2 milioni di euro: si attiveranno così percorsi di ricerca in cui i dottorandi potranno trascorrere in azienda un periodo variabile tra i 6 e i 18 mesi, oltre a un periodo in un’università o un centro di ricerca all’estero.

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Ricerca «applicata», appunto, perché le aree strategiche sono specifiche e in linea con ciò che richiede il futuro dell’industria: sviluppo e applicazione di sistemi robotici macchine e componenti intelligenti; sviluppo di sistemi di economia circolare; progettazioni di soluzioni green e di nuovi sistemi di produzione e di nuovi metodi per la valutazione; ottimizzazione del consumo energetico; sviluppo di nuovi modelli organizzativi e di modelli di business circolari. Questi, in sintesi, i filoni di ricerca. «È un’iniziativa che deriva dai finanziamenti del Pnrr e che si colloca nella sinergia creata tra le due università e il mondo imprenditoriale di questi territori – ha premesso Maurizio Tira, rettore dell’ateneo bresciano –. Queste 60 borse si traducono in 60 percorsi di studenti che si formeranno non solo dal punto di vista della ricerca, ma anche con un’immersione nel mondo industriale sulle tematiche più proprie del territorio. Vogliamo formare profili di alta specializzazione che trovino poi un’adeguata collocazione nelle imprese». Per Sergio Cavalieri, rettore dell’Unibg, si arriverà a «ricercatori con un doppio profilo: da un lato l’università, dall’altro l’azienda. L’idea di fondo è quella di portare avanti un modello in cui la ricerca sia davvero applicata». Nel dettaglio, saranno 28 le borse bandite dall’Università di Bergamo e 32 quelle bandite da Brescia; anche per i prossimi anni il ministero prevede fondi per finanziare misure simili.

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