Vaccini anti-Covid, incognita dosi
per la campagna di massa in Lombardia

La Regione pronta a immunizzare 6,6 milioni di persone. L’obiettivo è partire ad aprile e finire a giugno, ma resta l’incertezza.

In sintesi: gli spazi ci sono, se arrivano pure i vaccini la campagna massiva può partire. Quando? Se qualche settimana fa la Regione aveva ipotizzato tra il 12 e il 15 aprile, questa volta pare più prudente. «Ci auguriamo possa iniziare al più presto. L’auspicio è che ci sia un nuovo passo e che non dovremo autolimitarci nella vaccinazione» esordisce il presidente della Regione, Attilio Fontana.

Poi, a nuova domanda specifica spiega che «la campagna partirà quando avremo la certezza che arrivino i vaccini, per ora non sappiamo. Noi abbiamo indicativamente convinzione che arriveranno intorno all’inizio di aprile, però per ora la certezza non c’è». Ora come ora la programmazione delle consegne «non è quella che ci permetterebbe l’avvio di una campagna massiva. Quella attuale ci permette di fare una parte delle vaccinazioni, in maniera piuttosto contenuta perché mancano i vaccini. Ma non sappiamo quando arriverà la grande quantità».

Il punto della Fase 1

Poco prima, la vicepresidente (e assessore alla Sanità) Letizia Moratti, in 3ª Commissione aveva fatto il punto della Fase 1 della campagna al 27 febbraio. Nel dettaglio: 799.110 dosi di vaccino Pfizer ricevute, 131.735 in giacenza al 28 febbraio; per Moderna rispettivamente 73.810 e 23.540 dosi; per AstraZeneca 245.000 e 158.000. «In totale sono state somministrate 319.952 prime dosi e 243.027 persone, pari al 76% hanno ricevuto anche la seconda» spiega.

Nell’attesa di Johnson&Johnson (monodose) un’accelerata potrebbe arrivare dal posticipo della somministrazione della sola dose di vaccino per chi è già stato colpito dal Covid (praticamente autorizzato fa capire la Moratti) e dell’allungamento dell’intervallo tra la prima e la seconda dose di Pfizer e Moderna richiesta ufficialmente al ministero. Ma alla domanda sulla possibile data di partenza della campagna massiva anche la vicepresidente la prende larga: «Noi dobbiamo comunque prepararci alla campagna, la delibera era necessaria per organizzare tutto quello che ci servirà per partire quando potremo partire». Ma allo stato attuale «con la programmazione dei vaccini che abbiamo non partiamo con la campagna massiva, lo faremo appena possibile». Ovvero quando arriveranno i vaccini.

6,6 milioni da vaccinare

Nell’attesa il piano è pronto: 55 centri in tutta la Lombardia (8 in Bergamasca) con l’obiettivo di vaccinare 6,6 milioni di persone «entro giugno» ribadisce la Moratti. I centri individuati garantiscono una capacità di circa 140 mila vaccini al giorno ai quali vanno aggiunti i 30 mila delle strutture private, delle farmacie, dei medici di medicina generale e delle aziende. Su quest’ultimo fronte il neodirettore generale dell’assessorato alla Sanità, Giovanni Pavesi, ha annunciato un possibile «accordo con il mondo produttivo e i medici di azienda per portare più velocemente possibile il vaccino alla gente».

L’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni dal canto suo individua «nell’elasticità la forza del Piano vaccini. I centri vaccinali di massa non saranno gli unici sul territorio: agli hub, infatti, si affiancheranno tanti centri minori, perché la Lombardia è grandissima e territorialmente molto varia. Siamo pronti ad adattarlo ai territori che, in questo modo, con l’arrivo più importante e determinante dei vaccini, potranno essere organizzati in modo ottimale». Ma per far girare la macchina servono 2.008 medici (volontari) nel giorno di picco per le vaccinazioni: e anche questo resta un nodo da sciogliere.

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