Zone e cambi di colore da domenica
La Lombardia dovrebbe restare arancione

Bisognerà aspettare il monitoraggio di venerdì 29 gennaio, con i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio, ma i numeri analizzati dalla cabina di regia la settimana scorsa, confermerebbero la zona arancione per la Lombardia. Inoltre, secondo il decreto, servono 14 giorni in una zona per passare ad un’altra meno restrittiva.

Lombardia arancione, ma c’è chi cambierà colore. Dalla Liguria al Veneto fino alla Sicilia: diverse regioni sperano di cambiare colore domenica 31 gennaio anche se il bollettino giornaliero del ministero della Salute registra un balzo in avanti dei nuovi casi: oltre 15mila nelle 24 ore, un dato che non si registrava da più di dieci giorni.

Per avere il quadro più chiaro bisognerà attendere il monitoraggio di venerdì, con i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio aggiornati, ma i numeri analizzati dalla cabina di regia la settimana scorsa, se confermati, porterebbero diverse Regioni in una fascia con minori restrizioni. Con una premessa, però. Per passare alla fascia di rischio più bassa - ad esempio dal rosso all’arancione o dall’arancione al giallo - devono trascorrere 14 giorni a partire da quello in cui per la prima volta vengono registrati dati che consentono la collocazione nella fascia più bassa. In sostanza, bisogna avere dati da fascia gialla o arancione per 14 giorni consecutivi prima di potervi accedere ufficialmente. Il Dpcm dice infatti che l’aggiornamento scatta «fermo restando la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione».

Alla luce di ciò, quali regioni potranno cambiare colore? Tutte quelle che da venerdì 15 gennaio hanno fatto registrare dati da fascia gialla, se sono arancioni, o da arancione se rosse. La Lombardia è però arancione da una settimana e così dovrebbe restare ancora per sette giorni.
Si attende quindi l’ordinanza del ministro Speranza venerdì. Con la Lombardia, quindi, rischiano di rimanere arancioni anche Lazio e Piemonte. C’è possibilità di diventare gialli per Veneto, Emilia-Romagna e Calabria.

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