Roncalli, il discorso alla luna tagliato
Dall’omissione all’inutile polemica

di Emanuele Roncalli

È uno dei discorsi più importanti, oltre che il più emozionante e suggestivo, di Papa Giovanni. Il discorso alla luna e della carezza ai bambini. Il sito della Santa Sede lo pubblica ma in forma non integrale. Omissione grave, certo, ma la polemica è assolutamente fuori luogo.

È uno dei discorsi più importanti, oltre che il più emozionante e suggestivo, di tutta la storia del papato del ventesimo secolo. Ma il sito della Santa Sede, che raccoglie tutti gli interventi e i documenti dei Pontefici, lo pubblica in forma non integrale.

Si tratta del «discorso alla luna», il celeberrimo discorso che il futuro santo Giovanni XXIII tenne dalla finestra dell’appartamento pontificio la sera dell’11 ottobre 1962, giornata di apertura del Concilio Vaticano II, davanti alla Piazza San Pietro illuminata dalle fiaccole. Il discorso, passato alla storia come uno dei momenti più alti nella storia del Novecento, sul sito www.vatican.va è riportato privo di alcuni passaggi: è sparito anche ogni riferimento alla luna.

L’omissione è stata segnalata ieri dall’Ansa che ha elencato i passaggi dimenticati (es. «Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo», oppure «La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi diventato padre per la volontà di Nostro Signore»).

A mettere le cose in chiaro è intervenuto ilò direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, per il quale l’incompletezza della versione è da ricondurre semplicemente ai «criteri di archiviazione, che in passato erano diversi e non così attenti come gli attuali». «Moltissimi discorsi sono stati inseriti sul sito in anni passati, messi dentro a gran velocità, senza verifiche attente rispetto allo scritto. Una cosa analoga, quindi, sarà accaduta anche per altri discorsi, come quelli di Paolo VI». Lombardi ricorda che in occasione dei 50 anni del Concilio la sala stampa aveva messo a disposizione la registrazione originale e completa del «discorso della luna».

Una polemica dunque sterile e fuori luogo che tenta di far passare Papa Giovanni come un papa censurato nientemeno che dal Vaticano. E’ interessante invece notare la genesi di quel discorso. Fu pronunciato da Roncalli in maniera spontanea e improvvisata. Nulla di scritto e programmato. Era la sera dell’apertura del Concilio Vaticano II e fu il segretario Capovilla a convincere il pontefice ad affacciarsi alla finestra dell’appartamento. Sulle prime Roncalli disse di no, poi sbirciò dalle persiane e fu allora - vedendo le fiaccole in Piazza San Pietro - a dire agli assistenti “Aprite la finestra”.

Ne uscì un discorso a braccio di cui esistono migliaia di trascrizioni e video. Fra l’altro il filmato che gira su internet e sulle reti televisive è stato montato successivamente inserendo la voce del papa sul girato in Piazza. Non ci fu dunque la presa diretta.

E al di là di ogni polemica sulla dimenticanza - sia pure grave - del sito del Vaticano (presto vi si porrà rimedio), rimane il fatto che quel discorso andrebbe riletto quasi «in filigrana». Troppo spesso infatti l’attenzione della gente si è soffermata sulla poesia di quelle parole, sulla carezza, sulla luna. Parole queste che sottolineano l’animo buono e aperto di Papa Giovanni. Ma è negli altri passaggi del discorso che vi sono le parole più interessanti. Che ogni fedele dovrebbe conoscere a memoria e che invitiamo a rileggere o riascoltare.

La trascrizione fedele e originale del discorso alla luna è contenuta nel recente volume di Domenico Agasso senjor e Domenico Agasso junior «Papa Giovanni» edizioni San Paolo (aprile 2013)

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