Nuevo Flamenco a Trescore:
ecco i video di Ottmar Liebert

Il profeta del Nuevo Flamenco, Ottmar Liebert, insieme al suo gruppo Luna Negra ha incantato il pubblico, giovedì sera al Cinema Teatro Nuovo di Trescore. Liebert è nato a Colonia da padre cino-tedesco e madre ungherese e ha girato mezzo mondo.

Il profeta del Nuevo Flamenco, Ottmar Liebert, insieme al suo gruppo Luna Negra ha incantato il pubblico, giovedì sera al Cinema Teatro Nuovo di Trescore. Nato a Colonia da padre cino-tedesco e madre ungherese, Ottmar ha cominciato il suo rapporto con la chitarra all'età di undici anni, sviluppandone la tecnica e ampliandone le influenze fino a divenire uno dei punti di riferimento, lui che arriva dal bel mezzo del continente, della musica mediterranea.

Dopo le inevitabili ambizioni rockettare di gioventù, le scelte filosofico-musicali di Liebert sono maturate parallelamente allo sviluppo di un'anima errante che ne ha fatto una sorta di gitano mezzosangue dalla spiccata curiosità musicale e dalla naturale propensione ad una sorta di nomadismo che negli anni lo ha portato a trasferirsi continuamente da un luogo all'altro del globo.

La sua parte di discendenza più «orientale» lo ha spinto già in giovane età a vagare per l'Europa fino all'esplorazione della tradizione russa e delle culture asiatiche adiacenti prima di trasferirsi negli Stati Uniti vagando dalla East Coast bostoniana ai più esotici paesaggi del Nuevo Mexico targato Santa Fe.

Assorbite le più diverse influenze musicali, Ottmar fonda il primo nucleo dei Luna Negra alla fine degli anni Ottanta per pubblicare il primo album il cui titolo «Nuevo Flamenco» è già una dichiarazione d'intenti, anche se l'autoproduzione è inizialmente destinata a fare da sottofondo per una serie di litografie dell'artista Frank Howell in un limitato numero di copie, ma qualche pezzo mandato ad alcune emittenti radiofoniche ha comunque messo in circolo la musica di Liebert.

Rimasterizzato dalla Higher Octave Records qualche anno più tardi, «Nuevo Flamenco» diventa negli Usa Disco d'Oro nel 1993 e Platino tre anni dopo.

«Nel giro di un solo anno sono passato dall'esibirmi nei ristoranti a ritrovarmi ad aprire un concerto di Miles Davis – ricorda il chitarrista –. Fui molto felice perché si trattò di un salto di qualità intenso. La cosa più choccante per me fu realizzare quanta gente proveniente da tante culture differenti accolse questo genere di musica. Ricevo ancora molte lettere da fan europei, sudamericani, australiani e asiatici ed è un'esperienza gratificante. Ho avuto l'opportunità di suonare in un'ampia varietà di situazioni diverse con musicisti provenienti da tutto il mondo ed è stato grandioso».

Grandioso al punto di fare di Ottmar Liebert uno dei protagonisti della musica strumentale dell'ultimo ventennio. A quel fortunato esordio sono poi seguiti molti album puntualmente apprezzati da pubblico e critica: «Poets and angels», «Borrasca», «Solo para ti», «The hours between night and day», il doppio «Opium», «La semana», «Winter rose»... Fino all'ultimo «Petals on the path» pubblicato l'anno scorso. L'attuale organico dei Luna Negra comprende il bassista e tastierista Jon Gagan, il batterista Michel Chavez e il percussionista Houman Orei.

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