Tiraboschi e il nuovo album
È uscito «Libero il pensiero»

Matteo Tiraboschi lascia andare libero il suo pensiero, la sua ultima poesia e fragilità, lascia che il suo canto armonizzi l'anima, perché come afferma da tenore ipovedente, «la musica sono i miei occhi sul mondo. Per me cantare è come vedere».

Matteo Tiraboschi lascia andare libero il suo pensiero, la sua ultima poesia e fragilità, lascia che il suo canto armonizzi l'anima, perché come afferma da tenore ipovedente, «la musica sono i miei occhi sul mondo. Per me cantare è come vedere».

Oggi, per la neonata etichetta Out Recording di Cividate al Piano, uscirà Libero il pensiero, secondo album del trentanovenne cantante pop lirico, che definisce la sua voce potente e dolce insieme, come il suo carattere. Nato a Dalmine, centralinista della Tenaris dal 1998, Matteo Tiraboschi per secondo lavoro canta, passione ereditata dal padre spazzino, ma anche corista del teatro Donizetti prima della sua nascita e di quella della sorella Maura.

Composto da dieci tracce più una nascosta, il disco presenta cinque inediti scritti da Ezio Paloschi e Stefano De Donatis, curati per arrangiamento da Teo Mangione, che ha collaborato al progetto e alla promozione dell'album. Il suo lavoro è stato presentato stamattina alle 8,20 durante la trasmissione Colazione con Radio Alta.

Il 21 novembre il tenore Tiraboschi sarà al teatro Creberg tra gli ospiti di Viva la vita, galà di beneficenza firmato da Roby Facchinetti, mentre l'8 dicembre, alle 16, presenterà l'album con uno showcase presso la Galleria dell'Iper alle Valli di Seriate.

«La canzone che dà titolo al disco è un inno alla fantasia, a cui non diamo più spazio, mentre dovrebbe volare libera come i nostri pensieri e sogni - spiega il cantante -. Dovremmo avere la mente scevra di assilli, come quando si ascolta musica. Dobbiamo svincolarci dalla paura di esprimere sentimenti ed emozioni e reimpossessarci della bellezza delle relazioni umane. Dico sempre di essere felice di esserci. E ora sono felice, perché realizzo un sogno e ringrazio chi me lo permette, dai produttori agli amici e parenti».

Il tenore bergamasco racconta che l'album è il frutto di sei mesi di registrazione in studio, intensi ma per fortuna scanditi anche dalla regola del «buona la prima», perché gli è bastato ascoltare un paio di volte i testi per impararli.

Il filo conduttore del disco è il Natale, rintracciato nell'inedito La fiaba del Natale e nelle reinterpretazioni di Buon Natale di Marco Masini, E non serve che sia Natale dei Pooh. Tra i pezzi anche Canto per te, traccia dell'omonimo primo album di Tiraboschi, e la nota Buongiorno a te di Luciano Pavarotti.

Come nella copertina del primo album anche in quella di Libero il pensiero, realizzata da Francesca Mangione, compare una rosa rossa, considerata dal tenore bergamasco il suo simbolo, in quanto rappresentazione del suo essere amante della vita, sensibile e vitale.

Sul sito www.matteotiraboschi.com e sulla sua pagina facebook sono indicati i punti vendita del disco, acquistabile anche su iTunes.

Daniela Morandi

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