Bellini, Tiziano e Lorenzo Lotto
La «Carrara» è sbarcata al «Met»

Quindici capolavori dell'Accademia Carrara di Bergamo al centro di una splendida mostra al Metripolitan Museum of Art di New York aperta fino al 3 settembre. La mostra è stata visitata anche dal ministro Paola Severino.

È stata inauguratra lunedì - alle 12 a New York, alle 18 in Italia - la mostra «Bellini, Tiz iano e Lotto: North Italian Paintings from the Accademia Carrara, Bergamo», che vede l'Accademia Carrara ospite del Metropolitan Museum di New York, aperta al pubblico da martedì 15 maggio.

Grande l'interesse della stampa che ha preso parte al vernissage, durante il quale si sono succeduti gli interventi dell'ambasciatore Italiano Claudio Bisogniero, di Claudia Sartirani, assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, e di Maria Cristina Rodeschini, curatrice della mostra insieme ad Andrea Bayer.

Nel discorso inaugurale Claudia Sartitani ha voluto sottolineare il ruolo di Bergamo «Città dell'Arte e della Cultura», scrigno capace di conservare tesori di valore inestimabile. Ha ricordato la storia delle collezioni dell'Accademia Carrara e ha ancora una volta presentato l'attuale momento di chiusura della struttura museale quale opportunità per far conoscere fuori Bergamo le opere della stessa Carrara. Si è poi augurata che la mostra newyorkese induca i molti visitatori attesi a spostarsi anche in Italia, ed a Bergamo in particolare, per conoscerne il patrimonio artistico e le bellezze architettoniche e paesaggistiche. Ha quindi concluso definendo la mostra in corso al «Met» un nuovo importante esempio di scambio culturale tra i due Paesi, l'Italia e gli Stati Uniti appunto.

Poche ore dopo il vernissage per la stampa, la mostra che l'Accademia Carrara ha inaugurato al Metropolitan Museum di New York, lunedì 14 maggio, ha ricevuto il primo ospite d'onore. Accolta dall'ambasciatore Italiano negli Stati Uniti Claudio Bisogniero e da Claudia Sartirani, assessore alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, Paola Severino Di Benedetto, ministro della Giustizia, “ha tenuto a battesimo” la mostra. Il ministro si è quindi trattenuta alla serata di gala organizzata al Met a conclusione della giornata inaugurale.

Il numero di opere in mostra è limitato, soltanto 15, ma sono tutti capolavori della pittura del Nord Italia tra '400 e '500 di proprietà dell'Accademia Carrara e portano le firme di grandi maestri come Bellini, Lotto, Tiziano e con loro Moroni, Bergognone, Foppa, Previtali, Cariani, Moretto e Montagna.

Dal 15 maggio al 3 settembre saranno dunque esposti al Metropolitan Museum of Art di New York, una delle istituzioni culturali più visitate al mondo. Nel 2011 hanno varcato la soglia del Met sei milioni di persone, meglio ha fatto solo il Louvre. La collezione permanente del museo americano conta più di due milioni di opere e una delle migliori raccolte al mondo di dipinti di scuola europea, con particolare attenzione all'arte francese, italiana e olandese.

Dopo l'Australia, e il successo della mostra della Carrara  a Canberra, una nuova prestigiosa vetrina, dunque. Nel cuore del Dipartimento della pittura europea, dove il Met tiene la sua collezione permanente, saranno esposti, tra gli altri, il Cristo in pietà di Giovanni Bellini, l'opera giovanile di Tiziano Orfeo ed Euridice, tre dipinti del Lotto realizzati per la pala di Martinengo (San Domenico resuscita Napoleone Orsini, Cristo deposto nel sepolcro e la Lapidazione di santo Stefano) e il celebre ritratto di Lucina Brembati oltre ai ritratti di giovane gentiluomo e di bambina del Moroni, ai Tre Crocefissi di Foppa - mirabile esempio del rinnovamento del linguaggio pittorico nella Lombardia di metà '400 - e alla Madonna del latte  di Bergognone. Soggetti sacri e ritratti che testimoniano l'alta qualità dei dipinti dell'Accademia Carrara, profondamente legati alla cultura del territorio in cui hanno visto la luce e salvaguardati da lungimiranti collezionisti come il conte Giacomo Carrara, Guglielmo Lochis e Giovanni Morelli. Opere da più di 200 anni a disposizione del pubblico, secondo la «mission» del museo, come si dice oggi: educare all'arte offrendo al pubblico grandi esempi d'arte.

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