Bambini, che storie!
I bibliotecari raccontano

Un gruppo di bibliotecari narrano ai ragazzi attraverso Facebook. Un circuito virtuoso per fare rete. Le biblioteche chiuse? I libri entrano così nelle case .

C’è un albo illustrato, «La Tempesta» di Florence Seyvos con le illustrazioni di Claude Ponti, che narra la storia di una famiglia di topolini, pronti ad affrontare la violenza di un uragano. Una favola per bambini che parla di coraggio, narra dell’unione che dà la forza per affrontare e superare le prove più difficili della vita.

Anche estratti di questo libro sono nelle narrazioni pubblicate sulla nuova pagina Facebook «Storie per chi le vuole, i bibliotecari di Bergamo leggono ai bambini», un progetto nato dall’idea di un gruppo di bibliotecari che si occupano del settore Infanzia e delle scuole, che ha deciso, in un momento così delicato, di leggere storie per le famiglie a casa.

«Ringrazio le bibliotecarie e bibliotecari del Sistema Bibliotecario Urbano per questo progetto – dice l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – che ha il plauso del Comune di Bergamo e che ha un valore etico e di grande vicinanza alle famiglie e ai più piccoli. La cultura ha questo ruolo, oggi più che mai: dare sostegno, creare una rete di condivisione, permetterci di continuare a sognare, soprattutto quando abbiamo davanti a noi i bambini, creativi e sognatori».

L’idea, con il supporto della direttrice del Sistema bibliotecario urbano Laura Boni, nasce da un progetto di Serena Foglieni, Rosa Traina, Sergio Gallea, Nora Gamba, Lina Loglio, Cecilia Fornoni e Arturo Rossetti: «Hanno pensato di entrare nelle case dei bambini attraverso i social, proprio in questo momento in cui i ragazzi non possono andare in biblioteca con le famiglie e con la scuola» spiega Ghisalberti.

I bibliotecari ci mettono quindi la voce e il volto, per «dare un senso di normalità, di apertura in questo momento in cui siamo chiusi, giustamente, nelle case». I bibliotecari hanno quindi fatto rete e hanno recuperato i libri che hanno nelle loro abitazioni: per lavoro, perché fanno parte del loro vissuto, perché anche loro sono genitori. I primi brani postati fanno parte di una raccolta di storie di Roberto Piumini dai titolo «C’era una volta ascolta» e ogni giorno nella pagina Fb sono postati cinque o sei estratti di storie che vengono narrate, raccontate, mostrando le immagini in un dialogo fatto anche di colori, di figure e disegni.

Una biblioteca virtuale di emozioni e fantasia che sta facendo il giro delle chat delle mamme: sono state contattate le insegnanti delle scuole primarie, dell’infanzia e dei nidi di Bergamo e la comunicazione è arrivata anche alle famiglie, in una rete virtuosa di messaggi.

Tanto che le visualizzazioni crescono e anche i like: «La lettura è un modo bellissimo per evadere e per uscire di casa con l’immaginazione. Con questa pagina è stato trovato un modo affinchè le biblioteche, pur chiuse, possano offrire un servizio costruttivo, che crea comunità e coesione».

L’assessore fornisce anche delle informazioni di servizio: «Nessuno si preoccupi dei prestiti in scadenza: le restituzioni sono prorogate e anche il box di riconsegna dei libri alla biblioteca Tiraboschi è stato chiuso. Tenete pure i libri a casa e sfruttate la medialibrary, la biblioteca digitale (bergamo.medialibrary.it) che permette di acquisire letture e audiovisivi».

Con una chicca per chi vuole scoprire quanta storia della città c’è nella Civica Biblioteca Mai: «Sul sito www.bibliotecamai.org è stato messo a punto, da un’idea di Luca Guaschetti, un “viaggio” in tempo di #iostoacasa dentro le sale storiche della biblioteca grazie alla pubblicazione, giorno per giorno, a puntate, de “La Biblioteca della città”, volume presentato al pubblico poche settimane fa».

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