Bergamo Jazz, la nuova era della De Vito
«Tocco femminile, ma niente quote rosa»

Legacy, creativity e diversity: sono le tre parole chiave di Maria Pia De Vito, nuova direttrice artistica dello storico festival orobico, che in questi giorni è in città e che martedì 18 giugno si presenterà al suo nuovo pubblico come meglio non avrebbe potuto, con un concerto al Lazzaretto.

«Mi piacerebbe dare l’idea di contemporaneità ma allo stesso tempo guardando all’eredità che hanno lasciato i maestri del jazz». I nomi della prossima edizione sono strettamente top secret, ma Maria Pia De Vito ha le idee molto chiare sulla forma che vorrebbe dare al festival. Tre le parole chiave, due delle quali mutuate dal suo predecessore Dave Douglas: creativity, diversity e legacy. Creatività nella diversità, come amava ripetere il musicista newyorkese, ma con l’aggiunta dell’eredità culturale (legacy), ovvero del patrimonio lasciato da coloro che hanno fatto grande il jazz.
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È entusiasta della nuova avventura e le brillano gli occhi di passione quando parla di musica, Maria Pia De Vito è a Bergamo in questi giorni per prendere confidenza con l’ambiente e soprattutto per presentarsi al suo nuovo pubblico. Con le interviste sì, ma soprattutto con la sua musica. Nella due giorni di Bergamo Jazz Summer Edition si esibirà in un concerto che la vedrà sul palco del Lazzaretto martedì 18 giugno. La talentuosa e magnetica cantante e compositrice napoletana darà voce a una bell’esempio del suo vastissimo repertorio, nella prima parte della serata con una sorta di viaggio andata e ritorno fra Napoli e il Brasile, in duo con il pianista britannico Huw Warren, e poi in trio con l’aggiunta di Ralph Towner.

«Il jazz, sottolinea la neodirettrice artistica, è una musica che in un secolo o poco più si è evoluta in maniera incredibile. La sue matrici fondamentali sono afroamericane, ma poi questo albero meraviglioso ha aperto i suoi rami ed è venuto fuori il suo rapporto con l’Europa, con le musiche etniche, con la musica elettronica, e la musica classica contemporanea. Quello che mi piacerebbe fare è dare un’idea della contemporaneità, quello che sta accadendo in questo momento, senza preclusioni su alcune genere musicale. Il jazz è una musica di appassionati e passionali, quindi con la certezza che non potrò soddisfare tutti, farò le mie scelte nel segno della conoscenza dei grandi maestri e dell’eredità culturale, perchè il jazz ha bisogno di creatività e di diversità ma anche di rigore e grande onestà».

Quando le chiediamo se il suo festival avrà una spiccata sensibilità femminile, la De Vito risponde decisa: «Ci sarà un tocco vocale femminile (ride), un tocco femminile che se accadrà sarà dettato dall’apprezzamento per il progetto proposto, perché io non amo le quote rosa e so dalla mia vita e dalla vita delle musiciste che conosco e dal fatto che stanno crescendo tante musiciste giovani che noi abbiamo sempre dovuto combattere, ma il combattimento si fa con la musica e non è giusto farlo con le quote rosa, è un indebolire questa creatività femminile alla quale invece si può riconoscere di avere dovuto mostrare i muscoli per farsi vedere».

Roberto L.Vitali

Ecco qui l’intervista integrale a Maria Pia De Vito

Bergamo Jazz 2019 torna in giugno, lunedì 17 e martedì 18, con due serate esclusive ospitate nella suggestiva cornice del Lazzaretto (ore 21.30), dedicate rispettivamente ad esplorare l’affascinante universo del piano jazz trio e a proporre alcuni degli aspetti che contraddistinguono il composito percorso artistico di Maria Pia De Vito, nuovo direttore artistico del Festival.

Protagonista principale della serata di lunedì 17 sarà il Tingvall Trio, brillante formazione che per la prima volta si esibirà a Bergamo, sull’onda di un crescente successo internazionale, testimoniato anche da numerosi premi e riconoscimenti. Il pianista svedese Martin Tingvall, leader nominale del gruppo, il contrabbassista cubano Omar Rodriguez Calvo e il batterista tedesco Jürgen Spiegel si sono uniti ad Amburgo nel 2003 e da allora si sono esibiti in oltre 30 paesi: in Germania hanno più volte conquistato il prestigioso premo Echo Jazz e veleggiano sicuri anche nelle classifiche riservate alla musica pop. Nel 2018 hanno pubblicato il loro settimo album, Cirklar: 12 brani che sono altrettante storie musicali in cui riflettersi e dalle quali farsi coinvolgere. Gli ingredienti espressivi sono quelli che hanno fatto la fortuna del Tingvall Trio – energia ritmica, senso melodico, fragranza tematica – amalgamati fra loro con ancora maggiore incisività, e ovviamente maturità, che in passato. Il Tingvall Trio è oggi una macchina musicale perfettamente oliata in tutti i suoi ingredienti, sospinta da un costante interscambio strumentale che scaturisce da una invidiabile empatia fra i suoi componenti.

Opening act della prima serata di Bergamo Jazz Festival 2019 Summer Edition il trio del pianista bergamasco Ermanno Novali, messosi in luce durante le giornate di festival dello scorso marzo nell’ambito della sezione “Scintille di Jazz” riservata ai talenti emergenti. Accanto al leader, il contrabbassista Luca Pissavini e il batterista Matteo Milesi, due partner che condividono una musica che getta un ponte fra Europa e America, come attesa il recente CD Passacaglia.

Martedì 18 giugno avrà quindi luogo la presentazione alla Città del nuovo Direttore Artistico di Bergamo Jazz, Maria Pia De Vito, nominata alla guida di uno dei più importanti festival jazz europei nel solco dell’ormai consolidata tradizione che dal 2006 in avanti ha visto succedersi nel medesimo ruolo Uri Caine, Paolo Fresu, Enrico Rava e Dave Douglas.

La cantante e compositrice proporrà sotto l’insegna di «Maria Pia De Vito And Friends» alcuni dei tanti aspetti che contraddistinguono il suo percorso musicale. Nella prima parte della serata, sorta di viaggio andata e ritorno fra Napoli e il Brasile, si produrrà dapprima in duo con il pianista britannico Huw Warren, con il quale ha registrato gli album Dialektos (2008) e ‘O pata pata (2011), e quindi in trio con l’aggiunta di Ralph Towner, personalità di spicco del jazz, e non solo, dalla fine degli anni Sessanta in avanti, sia come solista che come fondatore e membro cardine degli Oregon.

Configurandosi come un sentito omaggio alla grande cantautrice Joni Mitchell, alla quale Maria Pia De Vito ha dedicato nel 2005 uno dei suoi album più belli e intensi, So Right, il secondo set vedrà apparire in scena un trio formato dal pianista italo-inglese Julian Oliver Mazzariello, dal contrabbassista Luca Bulgarelli e dal batterista Alessandro Paternesi, tutti e tre musicisti di comprovata esperienza. Ospite in alcuni brani, il sassofonista Tino Tracanna, uno dei più affermati jazzisti bergamaschi che ha più volte collaborato con la stessa Maria Pia De Vito, sin dai suoi esordi con l’album Hit The Beast! del 1989.

Durante le due serate di Bergamo Jazz 2019 Summer Edition sarà attivo al Lazzaretto un servizio Food & Drink. Apertura cancelli ore 19.00. In caso di pioggia i concerti si svolgeranno al Teatro Sociale

Posto unico 10 € concerto del 17 giugno. 15 € concerto del 18 giugno

BIGLIETTERIA
Biglietti in vendita presso Biglietteria Fondazione Teatro Donizetti c/o Propilei | Largo Porta Nuova, 17 - Bergamo da martedì a sabato ore 13.00-20.00. tel. 035.4160 601/602/603 | [email protected] o su vivaticket.it, www.teatrodonizetti.it

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