Ed Sheeran, «Equals» album della maturità: «Sono padre e marito»

Positivo al Covid, il cantautore inglese presenta a tutto il mondo il nuovo disco da casa sua, in quarantena. «È il lavoro più personale mai composto, di formazione».

Canzone più, canzone meno, il segno dell’uguale secondo Ed Sheeran porta verso la maturità. «Equals» è il quarto album della serie intitolata con i simboli matematici, l’ennesima strada imboccata per cambiare qualcosa rimanendo nel solco di uno stile che ha incontrato il favore planetario. Lo stesso Ed fa sapere che «Equals» (=) raccoglie brani composti negli ultimi quattro anni, dopo la pubblicazione del fortunato «Divide». Qui però esce l’immagine di un cantautore più attento, consapevole, cresciuto all’ombra del successo e del fuoco di fila della vita che non risparmia nessuno, neanche lui. Ed Sheeran nel nuovo disco pone l’accento sulle esperienze fatte, gli affetti, le mancanze improvvise, su tutte le sfumature dell’amore. Non rinnega niente del suo sentimentalismo, e incoglie in qualche asciuttezza folk in «First Time», a nostro avviso il brano più avvenente del disco.

L’amore è materia che Sheeran tratta sempre con delicatezza. Provate ad ascoltare «The Joker And The Queen». Stavolta però interpreta anche altri sentimenti con eguale efficacia. «Visiting Hours» racconta la perdita dell’amico Michael Gudinski, «Can’t Stop The Rain» la resilienza necessaria per andare avanti nel percorso che abbiamo innanzi. Insomma: Sheeran è diventato adulto e maturo.

Oggi è un padre confinato a casa con la sua bambina, messo in quarantena dal Covid come accade a molti. Da lì si è collegato col mondo per parlare del disco, mandarne qualche scheggia in giro, graffiando la chitarra. Via YouTube ha mandato anche le anticipazioni di tutti i pezzi postando degli «shorts» del tutto eloquenti.

Doveva partire per la promozione di «Equals», ma è proprio uguale agli altri innanzi ai problemi quotidiani e alla pandemia che in Inghilterra ha ripreso a rubare respiri. Ed non si è comunque perso d’animo. Crede molto nelle nuove canzoni. È sicuro che intercetteranno ancora una volta il suo pubblico e qualche ascoltatore in più. Del resto è un abile scrittore di canzoni che nell’arco di qualche anno ha superato se stesso: quattro album in testa alle classifiche mondiali, «Shape Of You» il primo brano a raggiungere due miliardi di streaming su Spotify.

Con la sua semplicità pop Ed Sheeran è riuscito a compiere il miracolo di riportare la canzone d’autore inglese in cima alle charts internazionali. In fondo ha seguito la tradizione british, l’ha solo aggiornata con garbo. Ha messo qualche accordo folksy a braccetto con le melodie del pop, ha stemprato l’animosità del soul bianco inglese, rendendone più suadente l’umore.

In apertura «Tides» batte in testa. Serve a dare una fotografia della carriera, della realtà che gira intorno. Ed spiega: «La mia vita è cambiata: mi sono sposato, sono diventato padre, ho perso degli amici. Con le nuove canzoni rifletto su tutto ciò».

L’album raccoglie in tutto 14 canzoni, compreso i singoli già pubblicati negli scorsi mesi. A quanto sostiene lo stesso Sheeran è il disco più personale mai composto: «Lo vedo come il mio disco di formazione». In effetti racchiude tutto il suo mondo con le solite canzoni folk&pop suonate alla chitarra a fianco di ballate più euforiche e complesse; decisamente più prodotte. Fors’anche per questo il disco è stato scritto e registrato a Suffolk, a Londra, in Svezia e a Los Angeles.

La produzione esecutiva dell’album è stata affidata a un ricco stuolo di collaboratori, compreso il produttore di «Divide», l’irlandese Johnny McDaid. Il fratello compositore di Sheeran, Matthew, ha arrangiato gli archi delle due canzoni più sentimentali: «First Times» e «The Joker And The Queen». La copertina dell’album è un insieme di farfalle che simboleggiano una nuova vita. Sono state dipinte su un disegno astratto dello stesso cantautore.

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