Stasera reading di Santa Lucia con Boni
Segui qui la diretta, i ricordi di Bottelli

L’ideatore dell’evento, Alessandro Bottelli. «Coinvolti finora 140 autori di spicco con testi originali». Stasera la diretta su Bergamo Tv e sul nostro sito con Alessio Boni.

Da nove anni «Cara Santa Lucia…» accompagna il dicembre dei bergamaschi. Un reading letterario e musicale, a scopo benefico, un regalo di musica e parole pensato per i «grandi». Impossibile che quest’anno si tenesse dal vivo, nella chiesa di San Leonardo che ha ospitato le passate edizioni. Così tutto si trasferirà su Bergamo Tv, questa sera alle ore 21, anche in diretta sul nostro sito (a questo link). Il popolare attore Alessio Boni, apprezzato interprete di fiction televisive, cinema e teatro, presterà la sua voce agli inediti creati appositamente per l’occasione da poeti e scrittori italiani.

In studio il conduttore Max Pavan insieme con l’ideatore della manifestazione, Alessandro Bottelli. Scrittore con trascorsi musicali, Bottelli è organizzatore di tante kermesse culturali, come «Box Organi. Suoni e parole d’autore», un format concertistico di cui è direttore artistico e che abbina musica classica, jazz e letteratura, e «Donne di fiori. Intrecci tra creatività femminile e universo floreale», portato con successo nel 2019 nelle sale del Museo del Novecento di Milano e in altre sedi. Dal 2012 è la mente dietro «Cara Santa Lucia… Serata di luce e di doni tra musica e poesia», che sinora ha coinvolto oltre 140 firme di spicco della narrativa e della poesia, con testi originali dedicati alla santa siracusana o ai temi affini della luce e della vista.

Come sarà questa nuova, inedita edizione di «Cara Santa Lucia…»?

«Quest’anno il Covid ha cambiato le carte in tavola un po’ a tutti. “Cara Santa Lucia…” è l’evento conclusivo della nostra programmazione culturale annuale e abbiamo temuto fosse destinato a saltare, per le troppe incognite legate al periodo che stiamo vivendo. Ma gettare la spugna è sempre l’ultima opzione. Così, non potendo giustamente fare uno spettacolo dal vivo, grazie alla disponibilità di Alessio Boni, Bergamo Tv e tutti gli sponsor che anche in questo momento così difficile hanno voluto darci il loro prezioso sostegno, abbiamo pensato di portare il format in tv. In questo modo, l’iniziativa avrà un pubblico più ampio e sicuramente una diffusione maggiore, anche se l’adattamento televisivo comporta tempistiche nuove e una formula diversa, dato che in studio, per ragioni sanitarie, non possono stare più di due persone».

Chi sono gli scrittori degli inediti di questa edizione?

«Giorgio Fontana, Marco Missiroli e Marco Balzano appartengono ad una generazione di scrittori appena quarantenni che si sono segnalati in importanti premi letterari, come il Campiello e lo Strega. I testi che propongono sono molto diversi fra loro: Balzano ha preferito raccontare la sua personale idea di luce, legata alla creatività e alla capacità insita in essa di vedere più lontano. Fontana ha scritto un racconto storico, ambientato a Milano durante la peste del ’600, ma con dei rimandi che a un lettore di oggi fanno pensare al Covid. Protagonista è un giovane tagliapietre nel cantiere del Duomo, cui ha voluto dare il nome di Albino, come quello del paese bergamasco. Nel Duomo di Milano c’è un altare dedicato a Santa Lucia, che è anche la protettrice degli scalpellini. Missiroli, invece, ha preferito orientarsi verso un racconto di taglio breve, ironico e scherzoso, incentrato sul contrasto fra la tradizione di Babbo Natale, da lui vissuta a Rimini da bambino, e quella di Santa Lucia, che portava i doni a un suo cugino bergamasco».

Come ogni anno ci sarà anche una «letterina» indirizzata alla Santa?

«Sì, quest’anno è affidata a Laura Pariani, scrittrice prolifica e versatile, autrice di romanzi di successo, che con “Questo viaggio chiamavamo amore” ha vinto nel 2016 il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo. Nella sua letterina la Pariani ricorda una nonna bergamasca che le ha tramandato questa tradizione e chiede alla Santa qualcosa che riguarda il nostro presente. Ma non voglio anticipare troppo».

Quali altri testi proporrete?

«Cominceremo con “La notte di Santa Lucia”, un ricordo d’infanzia scritto dal grande regista Ermanno Olmi per la prima edizione della nostra iniziativa. Poi riproponiamo la “letterina” di Tiziano Scarpa, in cui si ricorda quando il Patriarca di Venezia Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, si interessò alle spoglie della Santa, conservate in una teca presso la chiesa di San Geremia. Paolo Colagrande ci porta a Piacenza, con un racconto fantastico che sembra una scena felliniana. Poi i poeti Vivian Lamarque e Davide Rondoni».

La musica è un’altra componente importante, quest’anno con la fisarmonica di Nadio Marenco.

«È un virtuoso del suo strumento, che ha lavorato con Jannacci, Moni Ovadia, Mika… Un artista molto duttile, capace di adattarsi a situazioni differenti e di regalare momenti di grande intensità. Propone brani natalizi in rielaborazioni personali, dalla classica barcarola napoletana “Santa Lucia” a impegnative variazioni su “Jingle Bells” e “White Christmas”. La fisarmonica è un manufatto dalle potenzialità straordinarie, completo, un piccolo organo portatile, eppure ancora troppo spesso relegato, nella mentalità comune, a un’immagine un po’ trita di strumento da sagra paesana. Con Marenco sono oltre 30 i compositori che hanno scritto brani musicali originali per “Cara Santa Lucia…”, compreso il compianto Ennio Morricone».

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