Un secolo fa la tragica Grande Guerra
L’Ateneo: «Portateci i vostri ricordi»

L’invito dello storico sodalizio: «Se credete di aver in casa oggetti che riguardino quegli anni, portateli: li fotograferemo, li scansioneremo, prenderemo appunti, ma non terremo nulla». A settembre una mostra su Bergamo prima durante e dopo la Grande Guerra.

La Grande guerra ricostruita un secolo dopo, rivissuta, attraverso i frammenti, le schegge, gli scampoli depositati nelle case di tutti noi: le cartoline, le lettere impolverate, le fotografie ingiallite; dei padri, dei nonni, dei prozii.

Ora l’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti comincia a tirare le fila di questo lavoro di accumulo, con l’iniziativa «Fammi memoria!», a cui ha invitato le famiglie dei bergamaschi, che hanno riposto inviando riproduzioni delle «loro», magari privatissime, memorie di guerra.

La presidente Maria Mencaroni spiega: «Abbiamo scelto di fotografare la città e il territorio dall’inizio del secolo sino all’inizio degli Anni Venti». Tra i diversi temi che caratterizzano il percorso, particolare rilievo spetta proprio a «Fammi memoria!»: «Abbiamo lanciato un invito (su www.ateneobergamo.it): se credete di aver in casa oggetti che riguardino gli anni della Grande guerra, portateli: li fotograferemo, li scansioneremo, prenderemo appunti, ma non terremo nulla». E a settembre, nella sede storica dell’Ateneo, in piazza Reginaldo Giuliani, «racconteremo insieme la storia di Bergamo e del territorio, prima, durante e subito dopo la guerra».

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