Motor Valley, Pontremoli racconta l’ecosistema che muove i giovani

CAPITALE UMANO. Andrea Pontremoli, Ceo di Dallara e Presidente della Motor Valley, racconta come un territorio fatto di imprese, scuole e startup è diventato un ecosistema capace di attrarre i giovani, unendo passione, formazione e futuro.

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Ci sono luoghi dove i sogni prendono la forma di motori, di velocità e di passione. Luoghi che non sono solo fabbriche, ma veri e propri ecosistemi dove si intrecciano imprese, scuole, musei e circuiti. È la Motor Valley, terra che custodisce marchi leggendari come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati, Pagani, Dallara e i team di Formula 1. Qui, l’innovazione si fonde con il territorio e diventa una leva per attrarre e formare le nuove generazioni. Ne abbiamo parlato con Andrea Pontremoli, Ceo di Dallara e Presidente di Motor Valley, che nel corso di questa prima puntata (ne seguiranno altre 10) dell’intervista spiega come questa realtà riesca a dialogare con i giovani, offrendo loro prospettive di crescita e un futuro in cui il lavoro non è solo mestiere, ma anche identità e sogno.

«Il lavoro deve restare, anche dopo i 27 anni, un luogo dove costruire i propri sogni – racconta Pontremoli –. La mia generazione aveva percorsi separati: prima si studiava, poi si lavorava, infine arrivava il riposo. Oggi, invece, queste fasi si mescolano. Si comincia ad assaporare il lavoro già durante gli studi, si continua a imparare anche lavorando e, arrivati alla terza età, si restituisce ciò che si è ricevuto, aiutando le nuove generazioni a costruire un futuro migliore». Una filosofia che per Pontremoli non riguarda solo la dimensione individuale, ma anche quella delle aziende: «Un’impresa oggi non può guardare solo a sé stessa. Per essere competitivi nel mondo bisogna rendere competitivo il territorio in cui si vive. E per farlo è necessario lavorare su chi rappresenta il futuro: i giovani».

Da «ego-sistema» a ecosistema

Pontremoli guida la Motor Valley da pochi mesi, ma ha già fissato una direzione chiara: passare dal “ego-sistema” all’ecosistema. «Ogni azienda ha una parte di sano egoismo, ma la sostenibilità ci impone di pensare a lungo termine: cosa farà la nostra impresa tra 50 anni, quando noi non ci saremo più? Per questo dobbiamo costruire un sistema che includa imprese, scuole, startup e territorio. Non bastano i bei prodotti: serve un’esperienza, un tessuto sociale che leghi tutto insieme». Un modello che funziona perché unisce fattori unici: prodotti iconici che coltivano emozioni – dalle supercar alle moto da corsa – e un territorio, l’Emilia-Romagna, dove la socialità è una vera risorsa. Ma il cuore del progetto sta nella capacità di trasformare questo patrimonio in opportunità per i ragazzi.

Giovani, formazione e startup

La Motor Valley non è solo un brand: è un sistema che coinvolge oltre 15.000 imprese distribuite tra Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Al centro ci sono otto marchi globali, ma attorno ruota un’intera filiera che crea valore e lavoro. «Il modello Motor Valley si regge su tre direttrici – spiega Pontremoli –. La prima è il business sostenibile, che permette di investire sul futuro. La seconda è la formazione: servono sistemi educativi nuovi, perché sono le conoscenze che generano il cambiamento. La terza è il supporto alle nuove imprese: per questo abbiamo creato il Motor Valley Accelerator a Modena, che oggi ospita 40-50 startup nate dai sogni di giovani che vogliono innovare». La sfida è offrire ai ragazzi non solo un’opportunità di lavoro, ma un percorso che li faccia crescere e restare legati al territorio. Turismo esperienziale, circuiti aperti, aziende come luoghi da visitare e vivere: tutto contribuisce a rendere questa realtà attrattiva, inclusiva e capace di generare futuro.

Un’esperienza che coinvolge tutti

Pontremoli sottolinea che l’ecosistema Motor Valley funziona perché alza il livello di tutto ciò che lo circonda: dall’accoglienza turistica alla ristorazione, dagli alberghi ai trasporti. «Quando vendi un prodotto che, in fondo, è “inutile” ma pieno di emozioni, devi costruire attorno un’esperienza perfetta. Non possiamo permetterci che chi viene in Motor Valley mangi male o trovi servizi scadenti. La ricerca dell’eccellenza è un movimento continuo: quando raggiungi un traguardo, diventa normalità e devi già andare oltre. È questa la vera sfida». Un messaggio che guarda ai giovani come protagonisti del cambiamento. Perché per Pontremoli il futuro non è solo tecnologia e velocità: è un patto sociale che unisce generazioni, imprese e territorio in un progetto condiviso.

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index

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