Dan Brown
tra intrigo e fantasia

«Origin», il nuovo romanzo di Dan Brown (Mondadori) mette in atto fin dalla prima pagina il piccolo inganno della «copertina calda»: fa sentire cioè il lettore subito avvolto da un contesto che conosce bene e che ritrova, riteniamo, con piacere, se continua a seguire questo autore, giunto al suo ottavo bestseller.

Il protagonista è sempre Robert Langdon, professore di iconologia e simbolismo religioso all’università di Harvard, reso celebre sul grande schermo dall’interpretazione di Tom Hanks in «Angeli e Demoni», «Il codice Da Vinci» e «Inferno», indagine ambientata nell’universo dantesco. Oltre a questi celebri thriller Langdon torna anche ne «Il simbolo perduto».

I libri di Brown hanno raggiunto numeri da capogiro: oltre 200 milioni di copie vendute, 85 soltanto per «Il codice Da Vinci», traduzioni in 56 lingue. Con il tempo, però, l’impressione che ne abbiamo è che - come è del resto accaduto ad altri suoi colleghi di grandi successi editoriali - Brown si sia costruito intorno una sorta di «gabbia dorata» in cui probabilmente si trova bene, ma che è del tutto tappezzata, ormai, di clichés.

Anche in questo romanzo, infatti, non potevano mancare cospirazioni che si concentrano sulle religioni e grandi intrighi internazionali. E poi gli scontri tra scienziati che cercano di portare alla luce teorie sconvolgenti ma illuminanti (che ovviamente rappresentano il bene) e fanatici che vogliono impedirglielo (il male). Un’impalcatura limpida, ben schematizzata, che sorregge il consueto apparato complesso ed elaboratissimo: si capisce perché allo scrittore siano serviti 4 anni di ricerca per portare a termine questo lavoro, condotti svegliandosi ogni giorno prima dell’alba, seguendo una dieta adeguata, adattandosi a una disciplina ferrea.

Nonostante la grande ammirazione per questo impegno, il risultato non pare all’altezza. Le ricerche di Langdon stavolta si concentrano sulla password utile per ritrovare la teoria elaborata da Edmond Kirsch - inventore e genio informatico miliardario - per rivelare l’origine della vita, che smentisce qualunque credenza religiosa. Tra colpi di scena, inseguimenti, misteri, assassinii, la ricostruzione storica di Brown lascia come sempre un po’ perplessi, e il suo estremismo scientifico scricchiola. Ci sembra che ne risenta anche il divertimento che si potrebbe pretendere da un libro del genere, comunque molto fantasioso, da non prendere sul serio. La copertina calda, alla fine, provoca qualche sbadiglio. 

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