Il mondo dei giovani
tra marginalità e delinquenza

I giovani quando va bene sono «bamboccioni», quando va male violenti, narcisisti, inconcludenti. Se proprio non esiste «La congiura contro i giovani» (Feltrinelli) che denuncia con forza Stefano Laffi, comunque c’è poco da stare allegri: la generazione dei ventenni di oggi è schiacciata a tenaglia tra adulti e istituzioni che ascoltano poco e così resta spesso, come sottolinea Laffi, «ai margini del mondo, senza voce e senza diritti».

I giovani quando va bene sono «bamboccioni», quando va male violenti, narcisisti, inconcludenti. Se proprio non esiste «La congiura contro i giovani» (Feltrinelli) che denuncia con forza Stefano Laffi, comunque c’è poco da stare allegri: la generazione dei ventenni di oggi è schiacciata a tenaglia tra adulti e istituzioni che ascoltano poco e così resta spesso, come sottolinea Laffi, «ai margini del mondo, senza voce e senza diritti». La strada che l’autore indica è quella di lavorare insieme (adulti, giovani, istituzioni) per operare una trasformazione completa della società, ma ovviamente è difficile, chiede sacrifici a tutti.

Se l’analisi di Laffi –lucida, anche se forse a tratti un po’ estrema – ci cala in una realtà da incubo, «Socialmente pericolosi» di Angelo Romeo (Mimesis) offre invece un ritratto inedito dei ragazzi dei Quartieri Spagnoli di Napoli. I «Socialmente pericolosi» del titolo sono un gruppo di giovani che, pur provenendo da una realtà svantaggiata, riescono con la creatività e la passione per il cinema (hanno presentato un lavoro anche al Festival Giffoni) a dimostrare di non essere un pericolo sociale. Socialmente pericolosi sì, ma perché non si piegano al destino da camorristi.

Da leggere anche «Educazione (im)possibile» di Vittorino Andreoli (Rizzoli), che affronta la questione giovani da un altro punto di vista, mettendo il dito nella piaga del malessere educativo. Per «Orientarsi in una società senza padri», Andreoli suggerisce di cercare un nuovo centro e un nuovo equilibrio nell’educazione dei giovani, con una particolare attenzione ai sentimenti, a volte un po’ trascurati.n 
Sa. Pe.

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