La vera storia
di Papa Francesco

La «nuova attualità del francescanesimo». Imposta, anzitutto, dall’elezione di Papa Francesco al soglio pontificio. Massiccia, ovvio, la bibliografia religiosa del/sul nuovo papa, in cui affioramenti e collegamenti al poverello d’Assisi non si contano. Da «La vera storia di papa Francesco» di Stefano Filippi (Barbera) a «Papa Francesco. La vita e le sfide» di Saverio Gaeta (San Paolo), solo due fra i molti esempi possibili. Ma anche in ambito più propriamente letterario possono risentirsi questa fascinazione e «nuova attualità» di spirito ascetico francescano.

Di Dacia Maraini è appena uscito «Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza» (Rizzoli, pp. 253, euro 17,50). Una giovane siciliana anoressica, omonima della santa umbra, convince la scrittrice a entrare in una storia «antica ma modernissima». Quella di una ragazza di diciotto anni che, secoli prima, «si innamora della povertà». Lo scambio epistolare fra fanciulla contemporanea e autrice non è alieno da qualche superfluità, e il tentativo di rendere, anche così, più attuale la storia, non sempre è pienamente riuscito.

Meglio quando la narrazione punta decisamente sulla santa. La scelta di interfoliare, in qualche modo, la storia duecentesca con una storia strettamente contemporanea; gli stessi temi, fatalmente, della scelta di povertà e spoliazione, anche in «Gli alberi hanno il tuo nome» di Alessandro Mari (Feltrinelli, pp. 344, euro 17). Che racconta, alternandole, la storia di «Cesco», con qualche compiacimento, vezzo di troppo; e quella di Rachele, psicologa in un centro per anziani nella Milano di oggi, autrice, anche lei, di una scelta di drastica spoliazione e fuga dal mondo.

V. G.

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