Un tuffo nella serenità
grazie alla famiglia

C’è una canzone di Natale, «The Twelve Days of Christmas», che incomincia più o meno così: «Il dodicesimo giorno, aspettando Natale, dal mio vero amore ho ricevuto dodici tamburini tamburellanti…».

Celebra la meraviglia, la speranza, i sogni. Parte da qui «Il tredicesimo dono» di Joanne Huist Smith (Garzanti): al centro una famiglia che «va in pezzi» dopo che Rick, marito di Jo e padre di tre ragazzi, muore improvvisamente. L’atmosfera di festa fa crescere il dolore e la nostalgia finché, come nella canzone, qualcuno incomincia a lasciare misteriosi regali fuori dalla porta. Piccole cose: nastri, bigliettini, decorazioni. Ma bastano per spingere Jo e i suoi figli a parlarsi di nuovo, a ritrovare il coraggio di festeggiare insieme. Natale è il momento in cui si passa più tempo in famiglia e in cui capita di tirare le somme di situazioni e scelte: accade anche nel romanzo di Virginia Bramati «Meno cinque alla felicità» (Mondadori). Leggero e frizzante, scritto in tono colloquiale, racconta la storia di Costanza, giornalista esperta di insider trading che lascia le mille luci di New York per tornare a Verate Brianza, dalla sua famiglia, guidata dal ricordo del padre e dal desiderio di raddrizzare le sorti della trattoria di famiglia. Stesso filone sentimentale, stessa ambientazione natalizia per «Il regalo più grande» di Jenny Hale (Fanucci): racconta la storia di Allie, giovane con scarsa fiducia in sé e incerta sulla direzione da dare alla sua vita. Il Natale, insieme a un nuovo lavoro, le porta la svolta che cercava.

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