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Al CFR nasce il primo soccorso per la piccola traumatologia

Nuovo servizio al Centro di Radiologia e Fisioterapia Poliambulatori di Gorle: tempi di attesa ridotti e diagnostiche immediate per cadute, piccoli incidenti domestici e traumi sportivi e stradali non gravi

Novità di inizio anno al CRF (Centro di Radiologia e Fisioterapia Poliambulatori) di Gorle dove nei giorni scorsi è stato attivato il nuovo primo soccorso per la piccola traumatologia, un servizio privato - a prezzi calmierati - con telefono dedicato (3894436997) che apre le porte a tutte le persone che vittime di cadute, piccoli incidenti domestici, traumi sportivi e stradali (non gravi).
Un servizio con primo triage telefonico - dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 - che si candida a diventare un importante presidio sul territorio per dare supporto alla rete di pronto soccorso di fatto oberati di codici gialli e rossi: «Il nostro obiettivo è accorciare tempi e diagnostica - sottolinea la dott.ssa Elena Pellegrinelli, ortopedico specializzato con anni di esperienza presso ospedali e operativo in diversi centri traumatologici di località sciistiche -. In situazioni in cui un paziente è stabile, infatti, i tempi di attesa al pronto soccorso sono lunghi perché si dà ovviamente precedenza ai codici gialli o rossi. La piccola traumatologia, invece, è quasi sempre “verde” e per questo riteniamo che il nuovo servizio di primo soccorso del CRF di Gorle possa diventare un punto di riferimento per la piccola traumatologia agli arti superiori e inferiori (polso, spalla, ginocchio, piede, caviglia)».

Dal triage telefonico alla visita dell’ortopedico

Ogni paziente viene sempre visitato dall’ortopedico che oltre a una valutazione specialistica provvede al trattamento necessario: «A seconda del trauma e della gravità possiamo eseguire bendaggio funzionale, stecca gessata, immobilizzazione con gesso circolare o tutore appropriato - conferma Pellegrinelli -. Di fatto stiamo già accogliendo pazienti di tutte le età: nei mesi scorsi si è presentato un bimbo di 9 anni caduto a scuola. La radiografia effettuata d’urgenza ha diagnosticato la clavicola scomposta, ma grazie al tutore messo immediatamente il piccolo paziente è potuto tornare a casa in mattinata. Il primo soccorso si trova in un ambiente totalmente rinnovato che di fatto aiuta a mettere a loro agio tutti quei pazienti, bambini in primis, che arrivano qui già spaventati per il trauma subito».

Oltre all’ambulatorio dedicato, il nuovo servizio di primo soccorso per piccoli traumi si inserisce in una struttura stoicamente vocata alla diagnostica per immagini. La possibilità di poter contare su indagini radiografiche e diagnostiche immediate, dalla Tac alla risonanza magnetica, è infatti il valore aggiunto del nuovo primo soccorso del CRF di Gorle: «Non siamo un semplice poliambulatorio - sottolinea la dott.ssa Pellegrinelli -. Di fronte ad esempio a una distorsione alla caviglia se emerge la necessità di una radiografia per indagare eventuali fratture abbiamo la possibilità di diagnosticarla immediatamente in loco».

Dal 1986 la diagnostica come valore aggiunto

La radiologia per immagini è di fatto un reparto storico, il primo da quando il Centro ha aperto nel 1986. L’esperienza accumulata in oltre 30 anni, lo staff di medici e personale qualificato, l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione e l’orario continuato dalle 8 alle 20, il sabato fino alle 14, consente a di ottimizzare i tempi e concludere gli iter diagnostici il prima possibile. Tra gli ultimi investimenti della struttura spicca la nuova Tac Somatom go.Top della Siemens a 128 slices progettata per fornire la migliore scansione possibile.
Infine, da anni il Centro è dotato di una Risonanza Magnetica ad alto campo magnetico (1,5 Tesla): «È una delle più evolute apparecchiature disponibili al momento sul mercato – sottolinea il dott. Renato Suardi, radiologo e direttore sanitario del CRF di Gorle -. La macchina risolve il problema della claustrofobia rendendo l’esame per il paziente più gradevole grazie a un «gantry», il tunnel dove è posizionata la persona, del diametro di 70 cm. Abbiamo poi un tavolo radiologico dall’elevata capacità del tubo radiogeno con riduzione della radiazione diffusa e la Moc Hologic, una delle poche macchine validata dalla Società italiana di osteoporosi».

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