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Intossicazione da monossido di carbonio: da Habilita Zingonia le precauzioni da seguire

Attenzione in primis a mal di testa e nausea. Tutti i consigli del dott. Gianmariano Marchesi, anestesista che segue i pazienti in camera iperbarica

Nella camera iperbarica di Habilita Zingonia, le tipologie di pazienti variano a seconda dei periodi storici. Fino a qualche anno fa, venivano principalmente trattati soggetti vittime di intossicazione da monossido di carbonio, provocata principalmente dal malfunzionamento dei sistemi di produzione dell’acqua calda, soprattutto quando questi erano collocati in bagno. Successivamente, grazie al divieto di utilizzo dei sistemi più vecchi per il riscaldamento dell’acqua, il numero di intossicati legati a questa causa è calato fino a scomparire.

Sono però cresciuti i casi di famiglie intossicate a causa del malfunzionamento delle caldaie aperte, ma fortunatamente anche questi vecchi impianti sono oggi usciti dal mercato. Negli ultimi anni si è invece assistito a un progressivo incremento di pazienti intossicati dalle esalazioni di bracieri utilizzati spesso per la cottura di alimenti, ma non raramente anche come sistema di riscaldamento.

L’attuale situazione internazionale vede i costi dei combustibili per il riscaldamento in costante aumento. Questo potrebbe portare a un incremento di situazioni potenzialmente pericolose, come conferma il Dr. Gianmariano Marchesi, anestesista di Habilita Zingonia, che segue i pazienti in camera iperbarica: «Quello che temiamo molto è che, nel corso dell’inverno, a causa di un costante rincaro del gas e la carenza di energia, le famiglie ha a disposizione sistemi di riscaldamento alternativi come camini o stufe (che in diversi comuni erano stati vietati a causa dell’inquinamento ambientale), ricomincino a utilizzarli al posto dei tradizionali metodi senza aver prima verificato la presenza di tutte le condizioni di sicurezza necessarie. In qualsiasi caso è fondamentale che si verifichi sempre la presenza di prese d’aria adeguate: nel caso in cui queste non fossero presenti, si rischia il consumo di ossigeno all’interno degli ambienti e la produzione di monossido di carbonio. Altro aspetto da non sottovalutare è il vento. In caso di giornate ventose, infatti, si possono verificare dei ritorni dei fumi: anche se non se ne percepisce la presenza (il monossido di carbonio è totalmente privo di odore) possono essere presenti nell’ambiente anche in alta concentrazione. Sarebbe utile dotarsi di sensori che segnalano la presenza di monossido di carbonio nell’ambiente, sistemi di sorveglianza facilmente acquistabili su internet e dai costi molto contenuti, che si rivelano molto efficaci».

Altri consigli che può dare per evitare di trovarsi in situazioni potenzialmente pericolose?

«Ricordarsi di controllare periodicamente la propria caldaia. È obbligatorio per legge ogni due anni, ma è consigliato farlo ogni anno. Inoltre, non tutti sanno che le nuove caldaie a condensazione tendono a sporcarsi facilmente: mantenendo un elevato livello di pulizia, la resa sarà maggiore, così come il risparmio sui consumi».

Quali sono i sintomi di un’intossicazione da monossido di carbonio?

«I primi due sintomi legati all’intossicazione da monossido di carbonio sono il mal di testa e la nausea. Molto spesso vengono attribuiti a un disturbo di tipo alimentare: si pensa di aver mangiato qualcosa che non ha fatto bene, che ha creato problemi alla digestione e che ha provocato disturbi fisici. Segue la perdita di coscienza, molto pericolosa nel caso in cui avvenga nel sonno. L’intossicazione da monossido di carbonio può manifestarsi con sintomi gravi anche nelle settimane successive all’esposizione, magari dopo un apparente stato di benessere, lasciando anche esiti permanenti di tipo neurologico e cerebrale. Meglio quindi sottoporsi ad attente valutazioni che possano stabilire l’entità dell’intossicazione: se i valori di ossido di carbonio nel sangue superano determinati livelli, pur senza sintomi evidenti, è necessario essere sottoposti a un trattamento in camera iperbarica per non manifestare i sintomi successivamente, in forma più grave. Quindi se un membro della famiglia presenta i sintomi, anche le altre persone che si sono trovate nello stesso ambiente devono recarsi in Pronto Soccorso per un controllo».

Per informazioni o prenotazioni contattare il numero 035.4815515

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