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Plastica, attenzione a dove la buttiamo: il riciclo comincia da noi

Non tutta va gettato nel sacco giallo. Sergio Vavassori della Gv Macero: «Plastica dura e oggetti come giocattoli, contenitori, vasi e articoli da giardino vanno portati nelle piazzole ecologiche, primo anello della filiera del recupero e della valorizzazione delle materie plastiche»

La plastica è uno dei materiali più utilizzati per realizzare gli imballaggi di gran parte dei prodotti, alimentari e non. Riciclarla correttamente è fondamentale perché la plastica buttata nel sacco giallo può ottenere una seconda vita, trasformandosi in arredi urbani, indumenti in pile, carrelli della spesa, shopper e tantissime altre cose.

Siamo ovviamente noi – cittadini - l’anello principale di questa catena e differenziando la plastica senza errori facilitiamo il suo ritorno a nuova vita agevolando il percorso di recupero finalizzato al riciclo. Ma non tutta la plastica va buttata nei sacchi gialli: ci sono infatti oggetti che andrebbero gettati nell’indifferenziato, o meglio, portati direttamente alla piazzola ecologica.

Come comportarsi allora? La regola è che la raccolta differenziata della plastica si limita ai soli imballaggi. La corretta destinazione di oggetti in plastica dura e composita (bacinelle, utensili per la cucina, giocattoli, barattoli di plastica, sedie da giardino, sottovasi…) è nei container delle piazzole ecologiche comunali che svolgono un ruolo centrale per lo smaltimento corretto.

Dopo il primo lavoro di differenziazione fatto a livello domestico la selezione rappresenta il passaggio fondamentale che precede il riciclo: «Il 75% dei rifiuti di plastica viene riciclato e trasformato in una materia prima-seconda, che potrà essere utilizzata, a sua volta, per dare vita ad un nuovo manufatto» conferma Sergio Vavassori, titolare di Gv Macero, azienda di Pedrengo con oltre 60 anni di storia nel riciclo della carta e che ha acquisito un nuovo impianto a Calvenzano per la valorizzazione e l’avvio al recupero di plastica e altri rifiuti riciclabili come il Tetrapak.

Qui, grazie a sistemi altamente automatizzati, i rifiuti plastici vengono separati per tipologia e per colore. La plastica, infatti, si compone di una grande varietà di polimeri che devono essere divisi in gruppi omogenei per poter essere riutilizzati. In quest’ottica GV Macero, che si occupa ance della fase di raccolta della plastica (dai film PE e cassette frutta in PP, ai polimeri tecnici e complessi come PS e PP aluminati, ecc), si rivolge a tutte le realtà aziendali, ai centri di grande distribuzione organizzata e agli enti pubblici che hanno necessità di smaltire quantitativi di plastica da avviare alla rigenerazione.

I rifiuti plastici vengono separati per tipologia e per colore. La plastica, infatti, si compone di una grande varietà di polimeri che devono essere divisi in gruppi omogenei per poter essere riutilizzati. In quest’ottica GV Macero, che si occupa anche della fase di raccolta della plastica (dai film PE e cassette orto frutta in PP, ai polimeri tecnici e complessi come PS e ABS, ecc..), si rivolge a tutte le realtà aziendali, ai centri di grande distribuzione organizzata e agli enti pubblici che hanno necessità di smaltire quantitativi di plastica da avviare alla rigenerazione.

www.gvmacero.it

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