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Lunedì 08 Settembre 2025
Serramenti, addio spifferi: il comfort si decide nella posa
Dal progetto al montaggio fino alle pratiche fiscali: risultati concreti e isolamento termoacustico più efficace
Cambiare i serramenti non è solo estetica: è silenzio quando fuori c’è traffico, è aria ferma sul divano, è bollette che smettono di gonfiarsi. Spifferi d’inverno, caldo d’estate, rumore che entra: se il problema suona familiare, non serve un manuale da termotecnico ma scelte chiare. Quali finestre scegliere oggi? Dipende da dove si vive, dall’esposizione della casa e — soprattutto — da come verranno montate. I serramenti moderni sono sistemi a tre strati: fuori serve resistenza a pioggia, sole e vento; al centro c’è il cuore tecnico che trattiene il clima e ferma i rumori; dentro c’è l’anima estetica che dialoga con arredi e luce.
Le combinazioni materiali permettono accoppiate intelligenti: legno caldo all’interno e scudo esterno in alluminio o PVC per la durata. Ma il punto decisivo resta la posa: è nel foro che la promessa diventa realtà. «Se l’obiettivo è il massimo isolamento, il cuore della finestra dev’essere performante - osserva Sergio Cavagnis di 3C Serramenti -. Poi il vero salto lo fa la posa: sopralluogo accurato, progetto di posa e materiali giusti per sigillare il perimetro. Il risultato si percepisce subito: casa più calda d’inverno, più fresca d’estate e più silenziosa tutto l’anno». Personalizzazione e sicurezza completano il quadro: finiture su misura, vetri con funzioni fonoisolanti, ferramenta rinforzata e chiusure multipunto sono scelte ormai diffuse che aumentano comfort e tranquillità.
Il dettaglio tecnico fa la differenza
Il nodo chiave è l’attacco al muro. Un foro preparato con cura, giunzioni perimetrali chiuse e un controtelaio adeguato evitano ponti termici e infiltrazioni: è la differenza tra una finestra «bella da catalogo» e una finestra che chiude davvero. Non servono tecnicismi: significa niente aria o acqua dove non devono, niente condense sul bordo e un isolamento acustico che resta efficace nel tempo. «Anche le piccole cose contano - aggiunge Cavagnis di 3C Serramenti -. protezione dei davanzali, corretta raccordatura dei materiali, tempi rispettati in cantiere, ambienti coperti durante il montaggio. È un lavoro che non si vede in foto, ma si sente ogni giorno quando il soggiorno resta stabile di temperatura e la strada si fa lontana».

Detrazioni 2025: quanto si recupera (e come non sbagliare)
Nel 2025 la sostituzione degli infissi consente, per la prima casa, una detrazione del 50% su spesa massima di 96.000 € per unità, ripartita in 10 anni. Per seconde case e altri immobili l’aliquota è al 36% (stesso tetto e ripartizione). Dal 2026 è previsto un ribasso al 36% per la prima casa e 30% per le altre. Per redditi oltre 75.000 € si applicano tetti annuali alla detraibilità (fascia 75–100 mila € base 14.000 €; oltre 100 mila € base 8.000 €, modulati in funzione dei familiari a carico): in pratica, il recupero annuo si «stringe» per i redditi più alti.
Restano i passaggi formali: bonifico «parlante» con causale corretta e dati fiscali, documenti in ordine (contratto, fatture, schede tecniche) e comunicazione Enea da inviare entro 90 giorni dalla fine lavori. Utile fissare per iscritto chi se ne occupa e la scadenza. Un ultimo consiglio operativo: meglio evitare interventi «spezzettati» per risparmiare qualche euro — allungano i tempi e complicano le pratiche — e confrontarsi in anticipo con il proprio consulente per scegliere la formula più adatta al caso specifico.
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