A Milano la Settimana della Moda
In passerella anche i bergamaschi

La moda non perde i suoi appuntamenti, la sua stagionalità e la Settimana della Moda di Milano arriva puntuale a fine mese con i bergamaschi sulle passerelle, fino al 2 marzo.

Daniela Gregisè nell’oratorio della Passione, in Sant’Ambrogio, giovedì 26 alle 18: è dal 2001 una presenza fissa nel calendario ufficiale della Camera della Moda, con i suoi abiti senza tempo, che partono sempre da un’idea: «Ho pensato gli opposti, a forme maschili che si fondono con quelle femminili, a tessuti morbidi che si mixano a quelli rividi».

Un gioco di contrasti che porta sempre a un’unione di fondo, «che è poi quello di cui abbiamo bisogno in questa era così complessa da vivere» spiega la stilista, sempre più internazionale, tra Stati Uniti e Asia, con il Giappone che la celebra da anni e nuovi clienti in giro per il mondo: «Restiamo una realtà di nicchia, ma è ciò che ci piace fare ed essere» commenta lei che non abbandona la sua Città Alta, il suo mondo di fili e stoffe naturali. Con un sogno nel cassetto per Bergamo: «Uno spazio nuovo e ampio dove poter ospitare una scuola creativa manuale, dove poter unire l’utile al dilettevole: per piccini che stanno diventando grandi e grandi che vogliono tramandare testa, mani e cuore» sorride Daniela e in queste parole c’è tutto il sogno delle sue forme e di quegli abiti fluttuanti e dai colori che giocano nei loro contrasti.

Due giorni dopo, sabato 28 alle 16 nella sala Tiepolo di Palazzo Clerici, è la volta di Cividini. L’azienda bergamasca continua il suo percorso di artigianalità e innovazione, presentando in passerella una collezione dai tessuti leggeri: il design è minimale, delicate le decorazioni e una linea di pezzi unici lavorati attraverso la «rubbered airbrush», una tecnica innovativa di pittura con l’aerografo utilizzata direttamente sui capi di abbigliamento: i colori vengono così nebulizzati, misti a particelle di gomma che, cadendo sulla superficie dei tessuti, danno vita a un aspetto «gommoso» del tessuto. Con una riflessione sull’anno passato di Piero Cividini: «Senza incrementi, dato che abbiamo chiuso il 2014 come il 2013, a 12 milioni. Ciò nonostante il risultato è da considerarsi positivo pensando ai molti fattori internazionali che hanno messo a dura prova la capacità di tenuta di piccole aziende di nicchia come la nostra: penso alla notevole variazione del cambio dello yen che ha fatto rincarare notevolmente il prezzo dei prodotti Made in Italy per i consumatori giapponesi e gli avvenimenti in Crimea e Ucraina che hanno portato al crollo del rublo causando in forte cedimento delle esportazioni in Russia». Tutto questo con prospettive di crescite per il 2015: «Grazie alla Germania e soprattutto agli Stati Uniti dove il cambio favorevole e la congiuntura economica potrebbero dare nuovo impulso alla nostra storica presenza».

Questo grazie anche al lancio della capsule «Fatto a Mano», linea prodotta a Ponte di Nanto, piccola località veneta ai piedi dei Monti Berici dove è stato creato un laboratorio di maglieria recuperando macchnari degli anni Cinquanta in Val Seriana e Imagna: «Stiamo formando nuove apprendiste magliaie che nel giro di alcuni anni potranno aggiungersi alle maestre magliaie ora presenti per garantire la continuità del know-how artigiano necessario per la realizzazione di questi prodotti». Mercato di sfogo per questi prodotti sono ancora gli Stati Uniti: «Proprio qui nei mesi di aprile e maggio abbiamo in programma delle presentazioni direttamente nei nostri punti vendita, per trasmettere la cultura del fatto a mano, un’operazione che ha già riscosso notevole successo in Giappone, e che faremo anche a Taiwan dove siamo presenti da molti anni: qui a settembre apriremo un corner presso lo store Minoshin».

La settimana della Moda donna milanese di chiuderà lunedì 2 marzo, ma giorno clou per Bergamo sarà domenica 1° marzo con due appuntamenti: la sfilata di Trussardi alle 17 a Palazzo Serbelloni, in Corso Venezia e, per tutta la giornata, nel quartier generale di via Manin, la presentazione della nuova Krizia, un appuntamento con la nuova proprietaria e stilista della maison, la cinese Zhu Chongyun, che presenterà la prima collezione del nuovo corso, «in uno spazio futuristico – ha annunciato – dove la memoria si fonde con una nuova visione della vita».

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