«Coloro le storie dei bambini»
Il sogno di Luciana con «La Lu» cresce

Luciana Radici ha iniziato da stoffe indiane portate da un viaggio. Dai primi caftani e costumi, un concept «che racconta il mio spirito gitano».

Irrazionale davanti a una stoffa, a una nuova fantasia che le fa subito immaginare il nuovo capo che nascerà. Analitica e concreta nella progettazione di quello che una linea di moda donna e bambino può diventare. Luciana Radici è schiva, intimidita dalle parole, ma è attenta ai dettagli di La Lu Kidswear: una passione che si è trasformata in un progetto stilistico, ora pronto a sbarcare nel nuovo concept che la bergamasca 37enne aprirà in centro a Bergamo già il prossimo mese di novembre.

Mamma di tre bambini, l’inizio del suo brand è, come spesso accade, collegato proprio alla maternità: «Poi c’è stato il sostegno di un caro amico, Dario Vecchi, e quello di Chiara Presciani - racconta -. Scovavo i tessuti, spesso e volentieri in giro per il mondo, e ho iniziato a realizzare i primi kaftani per i miei figli: Fillippo Blu di 7 anni, Azzurra Zoe di 3 e ora anche per Tommaso Maurizio Argento, di un anno e mezzo».

Il brand nasce nel 2018 e i primi capi - per bambini e per la donna - sono prodotti con tessuti indiani portati da un viaggio: «Principalmente caftani e costumi in cotone, con dettagli all’uncinetto - spiega -. Ho sempre avuto una grande passione per il cucito. Ho iniziato a unire le idee che avevo in testa con un progetto all’insegna del fatto a mano, per capi che fossero curati nel dettaglio e privilegiassero l’idea sartoriale, antitesi del prodotto massificato».

E poi, alle spalle, c’è la ricerca di «nuovi modelli, di alternative giocose per bambini che hanno voglia di essere felici attraverso abiti comodi, colorati, capaci di trasmettere vitalità - spiega -. Come se gli abiti colorassero la loro vita». I primi riscontri arrivano nell’estate dello scorso anno, con clienti anche in giro per l’Italia, attraverso i Social. «La mia è una collezione di pochi pezzi, concentrata sul caftano, i gilet e la giacca, i costumi da bagno che questa estate sono stati acquistati anche da tre location in Puglia, con una linea dai tessuti esclusivi. Ho scelto stoffe indiane, cotoni inglesi, ho selezionato tessuti in cotone e seta e lino e cotone. La collezione ha avuto un ottimo riscontro».

All’insegna del tartan e del velluto una capsule di Natale: «Camicie scozzesi, abiti straripanti di tulle, borse reversibili , caftani da portare con i jeans - spiega -. Replicherò anche quest’anno con una nuova salopette per mamme e bambini e un cappottone in lana e cashmere».

Una collezione che sarà al centro nel nuovo progetto di Luciana : «Si chiamerà “La Lu Bazar” e sarà come il salotto di casa mia, con una selezione di capi moda, accessori e gioielli, oggettistica per la casa, prodotti per i bambini». L’apertura in centro a Bergamo, nella corte interna tra via XX Settembre e via San’Orsola: «Ci sarà La Lu Kidswear, perchè mi racconta e perchè voglio che diventi sempre più di ricerca e personalizzazione, con la possibilità di scegliere la stoffa per ogni capo. Un abito deve essere capito, con il gusto dell’attesa, della scoperta e della consapevolezza della laboriosità che rappresenta».

Per valorizzare l’impegno, il progetto sartoriale, l’idea. «Mi rendo conto che vado controcorrente rispetto al fenomeno imperante di una moda veloce, che passa, ma credo che il tessuto racconti sempre una storia». Che Luciana vuole «colorata: i bambini hanno bisogno di leggerezza, di sogni da vivere. Il mio «La Lu» è e sarà un caos creativo, con entusiasmo, con lo spirito ribelle che mi contraddistingue, un po’ gitano». Poi però la bergamasca torna con i piedi per terra: «Mi metto a tavolino e analizzo i pro e contro, spesso smonto e rimonto un progetto, sono fin troppo critica con me stessa». Dietro le quinte il più possibile: «Così posso sognare e inventare, colorando queste idee». E si diverte ad uscire dalle righe.

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