Salvatore Defendi, la storia di un soldato «secondo a nessuno»

Le tristi vicende del Secondo Reggimento per il quale combatté il Bersagliere Capitano di Pognano durante la Seconda guerra mondiale

«Nulli secundus!» (Secondi a nessuno) con questo spavaldo motto balza nella storia dell’Italia e delle forze armate un reparto tra i più famosi e gloriosi: il Secondo Reggimento Bersaglieri. Costituito il 31 dicembre 1861, già incorporava il Secondo Battaglione (1848) combattente nella Seconda Guerra di indipendenza e nella Guerra di Crimea (1855).
Dopo le spedizioni in Eritrea (1895) e in Libia (1911) viene scatenata la sanguinosa prima guerra mondiale ed il Secondo Reggimento combatte in Trentino e sull’ Isonzo.

Passano due decenni e questo reggimento dal 4 novembre 1940 viene inviato in Albania a combattere sul fronte della Grecia ed al temine delle operazioni il 23 aprile 1941 i suoi reparti sono ridotti al 13% circa della forza iniziale. Tanto per dare un’idea, ci sono stati circa solo 400 sopravvissuti su 3.000 soldati partiti.

In questo ciclo di operazioni brilla il coraggio del bergamasco di Pognano Salvatore Defendi che, nominato Capitano, dopo i suoi studi di Ragioneria, Comandante di Compagnia Bersaglieri, si ritrova sul fronte greco a difendere la sua posizione a Ciaf-Mezgorani dall’attacco dei reparti nemici.

Per evitare l’accerchiamento e la resa di un suo plotone, Defendi conduce un coraggioso ultimo contrassalto con bombe a mano dove viene purtroppo colpito a morte. Era il 15 febbraio 1941.

E finalmente lunedì 1° maggio 1961 le sue spoglie ritornano a Pognano ad incontrare la moglie con i figli ed i fratelli dopo oltre vent’ anni di lontananza.

Nel 1975 il Secondo Reggimento Bersaglieri viene ristrutturato, diventa il Secondo Battaglione “Governolo” e dopo il soccorso nel 1980 all’Irpinia colpita da un terribile terremoto, ricomincia i suoi viaggi all’estero sbarcando a Beirut in Libano.

Il generale della riserva che ha ricevuto da Ciampi l’Ordine militare d’Italia per l’operazione di «peace keeping» dell’82

Nel 1982 sotto la guida dell’allora Ten. Colonnello Bruno Tosetti, bergamasco di Torre Boldone, per la prima volta dopo la Seconda guerra mondiale un reparto italiano viene spedito all’estero, ma stavolta in missione di pace mantenendo alto con professionalità e con sicurezza il motto «Nulli secundus».

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