Calcio: «Vi ammazzo, vi ammazzo»
Poi colpito alla testa da 50 pallini

«Stavo compilando il verbale quando ho sentito Massimo Filisetti gridare dall’alto, dal balcone al primo piano. Urlava: ”Vi ammazzo, vi ammazzo!”».

Massimiliano Dima, maresciallo vicecomandante della stazione di Calcio, ha ricostruito così con il pm Maria Cristina Rota il suo ferimento, venerdì sera a Calcio, alla cascina Basse Oglio, per mano del ventiquattrenne ora nel carcere di via Gleno con l’accusa di tentato omicidio.

«Non ho fatto neppure in tempo a sollevare lo sguardo che ho sentito il rumore di uno sparo e un dolore intenso alla testa». «Mi sono subito spostato verso il riparo, estraendo la pistola d’ordinanza, ma una volta sotto il tettuccio mi sono sentito mancare le forze e mi sono accasciato. Ho toccato la ferita con la mano, ero pieno di sangue anche sul viso», ha raccontato a verbale.

Con lui c’era un altro militare in forza alla stazione di Calcio, un carabiniere piuttosto giovane, che lo ha subito soccorso: a colpire il maresciallo una rosa di una cinquantina di pallini calibro 8, esplosi da una pistola-fucile artigianale, regolarmente denunciata.

Un colpo esploso appunto da Massimo Filisetti, 24 anni, studente d’ingegneria a Dalmine (ora in cella), e che ha colto il sottufficiale alla sprovvista: proprio in quel momento infatti la situazione, prima molto concitata, sembrava essere in fase di risoluzione, con il padre del 24enne che aveva consegnato il libretto del porto d’armi come richiesto dai carabinieri.

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