Tra le migliori gelaterie d’Italia per il Gambero Rosso ci sono anche due bergamasche

Si confermano al top la Pasqualina di Almenno San Bartolomeo e l’Oasi American bar di Fara Gera d’Adda.

Si amplia la rete del gelato di qualità lungo la penisola, secondo la fotografia illustrata al Sigep, in corso alla Fiera di Rimini, dal Gambero Rosso che ha presentata la guida «Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso 2022».

Tra le insegne orobiche si confermano con il massimo riconoscimento conquistando i «Tre Coni» L a Pasqualina di Almenno San Bartolomeo e l‘Oasi American Bar di Fara Gera D’Adda che si sono insediate stabilmente nell’olimpo delle gelaterie italiane.

Una sesta edizione che vede al top 4 nuove insegne premiate con i Tre Coni mentre sono 461 gli esercizi segnalati con oltre 40 nuovi ingressi. Aumentano dunque i Tre Coni che passano a 61: Terra Gelato a Milano; Pallini a Seregno (Mb); Fatamorgana a Roma e Officine del gusto a Pignola (Pz) entrano nell’olimpo delle Gelaterie italiane. La Lombardia è al vertice con 14 locali premiati con i Tre Coni segue il Piemonte con 9; l’Emilia-Romagna con 8; il Lazio con 7; il Veneto con 6; la Toscana con 4; Liguria, Campania, Basilicata e Sardegna con 2; Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia con 1.

La Lombardia è la Regione che ha il maggior numero di gelaterie Tre Coni, 14

Per la sezione de «Il Gelato del Pasticcere», la mini guida da Nord a Sud menziona a pari merito, senza alcuna graduatoria, i maestri pasticceri che si cimentano col sottozero. E sono 38 i maestri dell’arte bianca presenti con un gelato ricco, corposo, goloso, diverso da quello dei maestri gelatieri, ma senza dubbio di grande qualità. A trionfare, hanno sottolineato i curatori, un gelato «sostenibile» frutto di processi produttivi etici e trasparenti, sia per quanto riguarda le materie prime che il packaging: è questo quello che emerso da questa nuova edizione della guida.

Si moltiplicano gli orti e i frutteti di proprietà, le liste degli ingredienti con nome e cognome dei fornitori per valorizzare al massimo il territorio e cresce la cura dei particolari

Un gelato tradizionale ma profondamente autoctono, meno dolce ma non meno goloso . Un gelato figlio di professionisti per i quali scienza e natura costituiscono un binomio sempre più inscindibile. Un gelato che vuole in campo professionisti attenti e preparati, chimici e contadini al tempo stesso, imprenditori illuminati capaci di cogliere al volo gusti ed esigenze di un pubblico più che mai attento in tema di alimentazione, che vuole sapere come e dove nasce tutto ciò che finisce in un cono o in una coppetta . Si moltiplicano infatti gli orti e i frutteti di proprietà, le liste degli ingredienti con nome e cognome dei fornitori per valorizzare al massimo il territorio e cresce la cura dei particolari. Prevalgono come sempre i gusti «rassicuranti» a cominciare da cioccolato, mandorla e pistacchio e aumentano le opzioni senza zucchero, senza lattosio e senza uova studiate e calibrate con grande attenzione anche per chi è costretto a delle rinunce. La parte creativa e innovativa è molto presente ma anch’essa è al servizio della natura con intriganti mix di frutti, spezie, fiori ed erbe. «Anche quest’anno la guida Gelaterie ci porta alla scoperta dei maestri del gusto che, da Nord a Sud, ci raccontano attraverso i loro mix e la loro sapienza i sapori dei nostri territori e il meglio che le eccellenze Made in Italy offrono, con un occhio sempre più attento alla Sostenibilità.» sottolinea Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso.

Un gelato tradizionale ma profondamente autoctono, meno dolce ma non meno goloso .

«La conoscenza dei prodotti e la competenza dei grandi professionisti hanno reso il gelato un’arte che raggiunge standard qualitativi sempre più elevati. Da sei anni tracciamo questa evoluzione segnalando come sempre il meglio che il panorama italiano di questo settore offre.» conclude l’amministratore delegato del Gambero Rosso Luigi Salerno.

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