Daniela: «Il mio motto Carpe diem
mi ha portato fino agli Oscar»

Daniela Bertinetti, originaria di Bergamo, 30 anni, si è trasferita a Parigi nel 2012 con l’Erasmus. La passione per la recitazione l’ha condotta lontano.«Carpe diem, quam minimum credula postero», cogli l’attimo confidando il meno possibile nel domani, ha scritto Orazio circa 20 anni prima della nascita di Cristo. È una delle frasi più celebri della storia umana, ripresa poi nei secoli successivi costantemente, come da Lorenzo de’ Medici, «Del doman non v’è certezza», nel 1490, o dai numerosi proverbi tradotti in tutte le lingue del mondo che ancora oggi tutti pronunciamo, magari senza crederci davvero. Per Daniela Bertinetti, in arte Daniela Oro, però, non è solo un semplice modo di dire, ma «On ne vit q’une fois», in francese, è diventato il suo stile di vita. «Io sono così, non ho bisogno di cercare la logica, se mi sento di fare una cosa la faccio, non mi piace aspettare quando sono sicura di qualcosa».

Daniela, 30 anni, originaria di Bergamo, dopo essersi diplomata al liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù di Bergamo nel 2008, si è iscritta al corso di laurea in Lingue e letterature straniere moderne all’Università degli studi di Bergamo e nel 2012 è partita per l’Erasmus a Parigi e da lì non è più tornata. «Ho sempre voluto fare qualcosa di artistico fin da quando ero piccola. Volevo fare pittura, per quello ho frequentato il liceo artistico. Poi all’università ho deciso di seguire un corso di laurea in Lingue perché il mio obiettivo era imparare altre lingue per poter viaggiare. Durante i primi anni di università lavoravo in un negozio di fumetti e ho frequentato anche la scuola di teatro al Teatro Prova di Bergamo. Nel 2012 poi ho deciso di partire. Volevo affrontare una sfida, quindi mi sono detta: vado in Francia, imparo il francese, che non sapevo minimamente, e poi recito in francese. Divento un’attrice. Sembrava un’idea strampalata, ma grazie all’università sono riuscita a trovare un posto Erasmus all’Université Paris Est Val De Marne, a Parigi, e sono partita. All’inizio è stato complicato non conoscendo la lingua ed essendo tutti i corsi in francese, ma poi piano piano e vivendo con altri stranieri, ho evitato gli italiani per i primi 6 mesi per immergermi totalmente in un’esperienza straniera, sono riuscita a imparare molto bene il francese e ho sostenuto anche con successo alcuni esami all’università. Alla fine, nonostante parecchi momenti duri, ce l’ho fatta».

A giugno 2013, nonostante la fine dell’Erasmus, però, Daniela ha deciso di rimanere a Parigi. «A quel punto avevo altri obiettivi, così ho lasciato l’università e sono rimasta in Francia. Grazie al fatto che sapessi parlare francese sono riuscita a trovare quasi subito un lavoro come hostess per eventi, conferenze e congressi. A Parigi ce ne sono tantissimi, tutti i giorni, tutto il giorno e ovunque, e quindi molti giovani fanno questo lavoro, che è pagato molto meglio che in Italia. In Francia d’altra parte sei molto tutelato nel mondo del lavoro e questa è una delle cose che più mi piace di questo Paese. Nel mentre, dal 2013 al 2016, ho frequentato l’Acting International di Parigi, una scuola di recitazione privata in cui ho studiato recitazione cinematografica».

A Parigi, Daniela, è riuscita a iniziare anche la sua carriera da attrice, senza mai però scordare il suo primo amore, la pittura. «La recitazione è sempre stata parallela alla mia vita, non è il mio unico obiettivo. L’ho sempre svolta insieme al disegno, che è la mia ricerca artistica personale e che non posso smettere, perché è la mia persona. Sono io. Amo il cinema indipendente e mi interessa di più il lato artistico che il lato business o la fama e, per prima cosa, per accettare un ruolo mi deve innanzitutto piacere. Ho accettato più di una decina di ruoli da protagonista o secondo protagonista, nella mia carriera, e recitare mi ha aiutata a conoscere meglio me stessa e gli altri. E poi devo ammettere che è stata una bella soddisfazione, essere diventata un’attrice in Francia, perché sembrava un’idea stramba andare a Parigi a recitare senza sapere il francese e invece ce l’ho fatta. L’anno scorso ho recitato in “Atomic ed”, un film horror distribuito in tutto il mondo che mi ha portato anche a Los Angeles, dove ho potuto percorrere il tappeto rosso che le star percorrono alla Notte degli Oscar, e rispondere a interviste. Per me è stato il coronamento di tutti questi anni di sacrifici. Se credi davvero in qualcosa e ti ci impegni, puoi farcela».

Ora Daniela vive e lavora a Parigi, partecipa ad alcuni casting per dei lavori in Italia, ma nel 2020 si trasferirà a Los Angeles. «Vado in America per amore. L’anno scorso, quando ero a Los Angeles, ho rivisto un ragazzo americano, Shaw, che avevo conosciuto a Parigi grazie ad amici in comune. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio e dopo 6 mesi, a luglio 2018, ci siamo sposati. Eravamo sicuri e abbiamo fatto il grande passo. Perché aspettare? Sembrava anche questa una sfida impossibile e un’idea folle e invece sono molto contenta. Ora sto aspettando i documenti per poter vivere e lavorare in America, quindi, nel frattempo, sono tornata a lavorare a Parigi e ho ripreso l’università perché intendo finirla, ma sono molto curiosa di partire e vedere cosa mi accadrà di nuovo».

Poi, in futuro, non si sa mai. «In Italia, ora come ora non ci tornerei a vivere e lavorare. Sono abituata a essere rispettata come lavoratrice e come donna e a vivere in un ambiente culturale aperto e propositivo. Tutte cose che in Italia, in questo momento, non avrei. Lo dico a malincuore perché il nostro è un Paese bellissimo e a Bergamo vivono ancora i miei genitori, che mi sono sempre vicini e che fortunatamente riesco a sentire praticamente sempre e a vedere spesso. Magari, a 60 anni, quando io e Shaw saremo in pensione andremo a vivere in Toscana, visto che mio marito la ama molto, ma non ora. Ora, sono pronta a esplorare il mondo ancora per tanti anni».

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