Dolores, coreografa a L.A.
nella scuola delle star

Dolores Parisi, ballerina da oltre 2 anni nella città Usa, insegna danza nell’istituto di Madonna e Jackson «Il mio sogno? Dirigere Beyoncé e Jennifer Lopez».

Oggi insegna nella prestigiosa Debbie Reynolds Dance Studio negli Usa, fondata nel 1979 dall’attrice e ballerina Debbie Reynolds e in cui hanno studiato artisti del calibro di Madonna e Micheal Jackson. Dolores Parisi, 32 anni, di Azzano San Paolo vive da due anni e mezzo a Los Angeles ma da anni fa la spola tra Bergamo e New York per seguire un sogno che aveva fin da ragazzina: fare la ballerina e coreografa.

Dal 2008 ha aperto la sua scuola di danza, la BMusic School anche a Bergamo e subito dopo si è trasferita un anno a New York, per specializzarsi in diversi stili di danza, ma anche in canto e recitazione. «E proprio in quell’occasione sono stata premiata come miglior allieva, tra ben 300 ragazzi. L’esperienza a New York mi ha permesso di entrare in contatto con il vogue, quella che è attualmente la mia specialità. Lì ho capito che era l’America il posto dove volevo stare: ci sono molte più opportunità riguardo alla danza, all’arte. C’è molta competizione, ma molte più opportunità e meritocrazia rispetto all’Italia, dove infatti si viene pagati molto meno, o addirittura non si viene retribuiti. In Italia vige infatti la convinzione di fare le cose anche gratuitamente, per fare esperienza o per fare curriculum».

Una passione, quella per il vogue, che le ha permesso di allenarsi con i personaggi più conosciuti di questo ambito e di farsi conoscere. Il vogue è una disciplina della danza contemporanea che prende il nome dal noto periodico di moda, perché riproduce appunto le movenze delle modelle. «Ho vinto anche diverse gare di voguing a New York. Trascorrevo l’estate lì – sottolinea la 32enne –: due mesi a New York e la restante parte dell’anno a Bergamo per portare avanti le attività della mia scuola. Ho iniziato così a farmi un nome anche in Italia, tant’è che ho lavorato in diverse scuole della penisola, ho fatto stage e partecipato a convention. Apprendevo in America e portavo in Italia».

Una volta ottenuto il visto artistico, necessario per rimanere negli Stati Uniti, la ballerina ha anche avuto l’occasione di trovare un’agenzia a Los Angeles che la rappresentasse. «La difficoltà sta proprio nel trovare un’agenzia che ti rappresenti, e a Los Angeles l’ho trovata, – aggiunge soddisfatta Dolores – essendoci molte più opportunità rispetto a New York. Lì ci tornavo per gareggiare e tenermi aggiornata nell’ambito del voguing. Il mio sogno più grande era insegnare alla “Debbie Reynolds Dance Studio”, la scuola più importante al mondo di danza. Ho iniziato sostituendo un mio insegnante e dopo ho ricevuto una classe tutta mia. Sono stata la prima voguer italiana a insegnare lì. Questo mi ha permesso di realizzare un altro sogno: viaggiare il mondo per insegnare voguing. Sono stata infatti in Brasile, Colombia, Costa Rica, India Spagna. Progetti futuri? Sto lavorando per poter coreografare artisti del calibro di Beyoncé e Jennifer Lopez. Spero si realizzi questo sogno».

La 32enne torna ogni tanto a Bergamo, dove ha preso casa a Villa di Serio, per gestire la sua scuola di danza. «Bergamo è una città che mi piace moltissimo – racconta Dolores Parisi – ed essendo lontana ho imparato ad apprezzarla ancor di più. Oltre alla sua bellezza estetica, adoro le tradizioni che abbiamo o fare la passeggiata in via XX Settembre con gli amici. Mi manca un po’ quella routine che qui a Los Angeles non ho più. Il problema di Bergamo è la mentalità: se esci dalle righe ti guardano un po’ storto. Ma ciò non mi ha mai fermato, anzi. Il fatto di essere diversa mi ha fatto incontrare gente diversa come me, che ha bisogno di sognare. Tanti ragazzi mi hanno seguita, qualcuno è venuto in America, e la mia scuola ha raggiunto 400 iscritti».

Tante sono le differenze tra l’Italia e il nuovo contesto nella quale vive la giovane coreografa bergamasca. «Qui non aspetti che le cose ti cadano addosso – aggiunge – ma le opportunità te le vai a cercare. Gli americani sono bravi a “vendersi”, a promuovere ciò che fanno. Questa è la grande differenza con l’Italia. In compenso negli Stati Uniti mancano i valori che abbiamo noi, come la famiglia, l’amicizia o il semplice sedersi a tavola per mangiare insieme. Qui si pranza e si cena sul divano, a orari casuali e senza aspettare nessuno. La scelta di vivere a Los Angeles è legata al lavoro: mi trovo molto bene, ma se dovessi scegliere un posto fisso nel quale stare e fare famiglia non credo sarebbe Los Angeles. Il “dove vivrò stabilmente” nella mia vita non riesco ancora a stabilirlo: sono sempre stata una vagabonda, dopo un certo periodo devo andare e cambiare per trovare nuovi stimoli e ispirazioni». Los Angeles è grandissima, molto vasta. Per raggiungere un posto è necessario essere muniti di auto, non è infatti servita molto bene dai mezzi pubblici. «Ho preso una macchina usata – spiega Dolores Parisi -, un po’ scassata, del 2001, e mi muovo con quella. Molti invece utilizzano Uber».

La comunità dei ballerini si trova a North Hollywood, dove ci sono le scuole più importanti, mentre Dolores vive a 15 minuti dalla città californiana, in un’altra zona. È sicura, ma ci sono anche zone molto pericolose, come Downtown, dove ci sono tendopoli di senza tetto. Zone come Santa Monica, Venice Beach e Griffith Park sono invece turistiche e molto belle. «C’è poca cultura qui, rispetto a noi – precisa la coreografa –, loro reputano culturale un molo o un centro commerciale». Lo stile di vita della California è molto tranquillo, non ha niente a che vedere con la vita frenetica di New York e anche dell’Italia. «Nell’ambiente dei ballerini non ci sono lezioni prima delle 14 – sottolinea –, viene fatto tutto con molta calma, e le ultime lezioni sono intorno alle 23. Una delle cose più belle è il bel tempo perenne, tutto l’anno. In inverno le temperature non scendono mai sotto i 18 gradi. Una delle cose più irritanti invece è il traffico. Davvero super intenso, a qualsiasi ora».

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