Elisabetta, ChiefLeader
in un Grand hotel
a Innsbruck
«Allora frequentavo l’Isis Oscar Romero di Albino. Nonostante qualche difficoltà, quell’anno si è rivelato essere uno dei più belli della mia vita, quello che ha aperto la strada a tutti gli anni a seguire e alle partenze successive. Vissi con una famiglia danese per un intero anno, conobbi ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo e strinsi legami che tutt’oggi rimangono saldi nonostante la distanza. Imparai pure il danese, migliorai l’inglese e perfezionai lo spagnolo con le amiche colombiane Alma e Natalia. Ovviamente è impossibile riassumere in poche righe come quell’anno mi abbia cambiato, ma ricordo ancora l’immagine che i volontari di Afs Intercultura fecero a me e ad altri ragazzi, prima di partire, per spiegare cosa sarebbe successo da quel giorno in poi. Disegnarono un acquario per rappresentare il mondo che ci circondava prima della partenza, all’interno del quale nuotavamo noi, pesci abituati a vedere le stesse alghe e gli stessi sassi. L’anno all’estero avrebbe rappresentato il mare aperto in cui ci saremmo tuffati per nostra scelta, curiosi di vedere cosa ci fosse oltre le pareti dell’acquario. Di primo impatto ci saremmo sentiti come “pesci fuor d’acqua”, in un ambiente totalmente diverso; con il tempo ci saremmo abituati e avremmo goduto della nuova libertà fino a che un giorno saremmo tornati all’interno dello stesso acquario, memori della grandezza e della diversità del mare aperto e consapevoli di cosa ci avrebbe atteso se di nuovo avessimo osato uscirne».

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