Gli studi al Natta poi in «BlackRock»: Bergamo e Messico le sue due case

LA STORIA. Diego Cattaneo a 25 anni è impiegato nell’importante società di investimento che cura asset per aziende. «Mio padre, primo a partire per Brembo con la famiglia».

Diego Cattaneo è nato in Messico nel 1998, ma è bergamasco nel sangue: infatti, suo padre è originario di Bergamo e tutta la famiglia ha trascorso vari anni nella nostra città. «Ho un fratello di 35 anni e un fratello minore: noi due siamo nati in Messico perché mio padre, lavorando in “Brembo”, era stato mandato lì per lavoro – spiega Diego –. Ho vissuto sette anni a Guadalajara e Puebla in Messico e in seguito mi sono trasferito negli Stati Uniti per sei anni. Sono infine rientrato in Italia stabilendomi a Bergamo, città d’origine di mio padre e della mia famiglia. Ho frequentato l’Isis “Giulio Natta”, dove ho studiato Chimica e ho intessuto rapporti costruendo amicizie con cui sono tuttora in contatto».

Al termine delle Superiori Diego sceglie di rientrare in Messico stabilendosi nella sua capitale, Città del Messico. «Ho deciso di studiare Economia aziendale e mi sono laureato a dicembre del 2021 – racconta il ragazzo –: lavoro da un anno per “BlackRock”, un’importante società di investimento che si dedica alla gestione degli asset delle persone e/o aziende. Il mio ruolo consiste nel gestire il contatto diretto con i clienti e assicurarmi che ricevano sempre il miglior servizio possibile cercando di creare valore per loro. Mi occupo anche di aspetti operativi come la compravendita di titoli e supporto aree che curano le strategie di vendita e di prodotto. Il ritmo è molto intenso, ma sono appassionato del mio lavoro».

La scelta di ripartire è nata seguendo le orme dei suoi genitori che, per motivi lavorativi, hanno trascorso molti anni della loro vita fuori dall’Italia. «I miei genitori costituiscono per me un modello di apertura al mondo, inoltre credo che l’Italia offra poche opportunità lavorative per i giovani e non investa sufficientemente su di noi; tuttavia, riconosco che la qualità della vita a Bergamo sia più alta, ma, nonostante ciò, non vedo un futuro per il momento in Italia».

Il percorso professionale

I progetti di Diego includono girare per il mondo e svolgere un Master in Business administration (Mba) a Londra o negli Stati Uniti, continuando a lavorare in ambito economico-finanziario. «Sento raramente notizie o opportunità rilevanti in questo ambito in Italia e quindi, seppur sia un Paese a cui tengo molto e in cui voglio sempre tornare per un periodo non appena ne ho la possibilità, non mi ritrasferirei a Bergamo ancora per molti anni, mi trovo molto bene qui. La cultura messicana, un po’ come quella italiana, dà moltissima importanza alla famiglia, che ne rappresenta un valore fondamentale: mi rispecchio molto in questa filosofia in quanto è un tratto essenziale anche per me».

L’aspetto più difficile e ciò di cui Diego sente più la nostalgia sono proprio gli amici e la famiglia, «anche la cucina italiana devo ammettere mi manca, rimarrà sempre la mia preferita, però anche qui non si scherza. I tacos sono da provare perché sono incredibili, sicuramente il mio cibo messicano preferito».

La passione per il tennis

Diego ha giocato a tennis per tanti anni e questo sport ha da sempre rappresentato una sua grande passione costituendo un fil rouge che lo ha accompagnato durante tutti i suoi spostamenti permettendogli di giocare vari tornei negli Stati Uniti, in Messico e in Italia.

Città del Messico è una metropoli grandissima e molto caotica, questo tratto può essere d’impatto per chi la visita la prima volta, è una realtà completamente diversa da Bergamo, rappresenta infatti una delle città più popolate al mondo. C’è un intricato movimento continuo di persone, un caos che si impara ad apprezzare e ad amare. «C’è sempre qualcosa di nuovo da fare qui, è un ambiente stimolante e questo per me è molto importante, la cultura messicana inoltre mi ha da sempre affascinato, è estremamente eterogenea, ogni angolo del Paese ha la propria specificità. Le persone sono aperte e molto socievoli, in Italia, invece, riscontro maggior freddezza e chiusura. Grazie a ciò è stato per me facile conoscere gente locale appena mi sono trasferito qui e ora ho una rete di bellissime amicizie, inoltre mi sono anche innamorato di una messicana, Nailea, con cui sono fidanzato da quasi due anni».

L’amore per il Messico

«Il Messico è un Paese che ti accoglie e ti fa subito sentire a casa, ti insegna una filosofia di vita che pone al primo posto l’essere aperti ogni giorno a ciò che potrà accadere, fare nuove amicizie, nuove esperienze e ciò è quotidianamente tangibile osservandone gli abitanti. Vivere qui mi ha trasmesso questo slancio e ne sono estremamente contento». Il Messico è uno dei Paesi più importanti dell’America Latina, offre svariate opportunità lavorative per i giovani, la vicinanza agli Stati Uniti e gli stretti rapporti economici fra i due Paesi favoriscono le opportunità di carriera. Inoltre, è una terra estremamente ricca di bellezze, offre paesaggi diversi che lasciano senza parole, è un alternarsi di spiagge, montagne, laghi e piramidi, «una di queste fa parte delle sette meraviglie del mondo: Chichen Itzà, e mi ritengo onorato di avere la possibilità di esserci stato, inoltre è l’unico Paese al mondo in cui sono presenti i Cenotes, grotte di origine calcarea con stalagmiti e acqua dolce».

C’è sempre un aspetto nuovo da scoprire in questa terra che ti cattura per la sua ricchezza naturalistica. «È un Paese molto visitato, mi ritengo fortunato perché sia l’Italia che il Messico sono nazioni di una bellezza rara che hanno una storia affascinante e più li visito più scopro quanto possano offrire». Sicuramente il principale aspetto negativo del Messico è l’alto tasso di criminalità, i problemi di corruzione e la poca sicurezza. «Fortunatamente non è mai successo nulla di grave in prima persona a me o ai miei cari, ma si sentono numerose storie che fanno rabbrividire. Il Messico è un Paese dall’incredibile bellezza, ma purtroppo bisogna sapere come e dove muoversi per garantire la propria sicurezza». Spesso sentiamo storie dal Messico che affrontano tematiche relative a scontri Narcos o episodi di efferata violenza, queste vicende si intrecciano nella mente di chi le ascolta con testimonianze del calore e dell’accoglienza delle persone locali, della bellezza dei suoi paesaggi e della ricca cultura del Paese, guidando così alla scoperta di una realtà distante che, in un ossimoro tra bellezza, accoglienza e incomprensibile violenza, ci offre spunti di riflessione sulla possibilità di trovare speranza anche nei luoghi più bui.

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