Addio a Equitalia, cosa cambia?
Ecco come si rottamano le cartelle

Addio a Equitalia, arriva Agenzia Riscossione. Sì, ma le cartelle esattoriali che fine fanno? Gli annunci dei giorni scorsi sembrano aver chiarito il destino di multe e sanzioni in sospeso.

Ma districarsi tra slogan e diciture formali dei provvedimenti pubblicati in Gazzetta ufficiale non è facile. Proviamo a riassumere e spiegare le misure previste dal decreto.

PAGAMENTI ANTICIPATI - La principale novità è l’abolizione di Equitalia, sostituita dalla nuova agenzia che sarà attiva dal primo luglio 2017 e sarà sotto l’autorità del ministero dell’Economia e delle Finanze. Chi è in debito con Equitalia avrà la possibilità di pagare subito e meno rispetto a quanto dovuto. I pagamenti anticipati dovrebbero portare, almeno secondo le previsioni contenute nel decreto, 2 miliardi di euro. Chi aderirà a questa “rottamazione” delle cartelle potrà pagare in un’unica soluzione o in quattro rate: in questo caso, la terza rata deve essere versata entro il 15 dicembre 2017 e la quarta entro il 15 marzo 2018.

MULTE – Rispetto a quanto previsto inizialmente le multe non potranno essere sanate in questo moto. Tuttavia si applicherà un piccolo «condono» agli interessi che le riguardano, comprese le maggiorazioni previste per i pagamenti in ritardo. Sono escluse anche le somme dovute «a titolo di recupero di aiuti di Stato, i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti, le multe, le ammende e le sanzioni pecunarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna».

VOLUNTARY DISCLOSURE – Viene rilanciata anche quest’anno la «Voluntary doisclosure», cioè la collaborazione volontaria per la dichiarazione dei beni e delle attività all’estero. L’evasione può essere sanata con un’unica soluzione con un piccolo sconto sulle sanzioni. Non potranno partecipare a questa voluntary disclosure però i contribuenti che l’hanno già fatto in precedenza: le violazioni delle leggi fiscali per cui si può ottenere lo sconto sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016. Nel testo non è più contemplata l’aliquota forfait al 35%, che aveva provocato dure polemiche: al suo posto le normali aliquote progressive sui redditi. La prima edizione della Voluntary Disclosure ha portato alle casse dello Stato 4 miliardi di euro. Circa 130 mila domande di adesione e oltre 59 miliardi di attività estere emerse, per il 70% dalla Svizzera.

L’IVA – Dal 2017 la comunicazione dell’Iva sarà su base trimestrale e non più annuale. L’innovazione, si legge nella relazione tecnica al dl, «comporterà un incremento di gettito dovuto sia al maggior stimolo alla compliance, tramite l’attività dissuasiva posta in essere dall’Agenzia delle Entrate, sia un incremento dovuto all’accelerazione delle somme riscosse tramite i controlli automatizzati».

CENTRI ACCOGLIENZA – Aumentano di 600 milioni le risorse per l’attivazione e la gestione dei centri di accoglienza per migranti. Inoltre, quale concorso dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che accolgono i richiedenti asilo è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l’istituzione di uno specifico fondo. Un decreto del ministero dell’Interno definirà le modalità di riparto delle risorse per un massimo di 500 euro a richiedente.

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