Al via giovedì le seconde dosi eterologhe
Ma intanto i richiami crollano: meno 80%

Lombardia, dopo lo stop per il caso AstraZeneca il 17 giugno si cominceranno a recuperare gli appuntamenti congelati, con Pfizer o Moderna. I giorni di stand by però hanno pesato: in Bergamasca nel weekend solo 463 richiami contro i 2.289 del precedente.

Lo stop-and-go ha ora la data della ripartenza: da giovedì si inizia col richiamo eterologo. L’impasse per gli under 60 vaccinati con una prima dose di AstraZeneca e in attesa della seconda iniezione s’è risolta in un complesso mosaico di cifre, tra vaccini a disposizione, prenotazioni già fissate e quelle da ricalendarizzare. La sintesi: fino a mercoledì resterà lo stand-by, appunto da giovedì inizieranno a essere recuperati tutti gli appuntamenti congelati tra il 12 giugno e fino a domani. E, come indicato dal ministero della Salute, per gli under 60 si utilizzerà come seconda inoculazione un vaccino a mRna, cioè Pfizer o Moderna: «I richiami di AstraZeneca interessati dalla vaccinazione eterologa e sospesi nel periodo 12-16 giugno verranno effettuati a partire dal 17 giugno e si andranno a sommare ai richiami già previsti in quel periodo – specifica una nota della direzione generale Welfare -. Allo stesso tempo i richiami con il vaccino Moderna previsti dal 21 giugno al 30 giugno (circa 80.000) vengono spostati in avanti di una settimana. Il richiamo sarà fatto cioè 42 giorni dopo la somministrazione invece degli attuali 35. Il criterio adottato è stato quello di non penalizzare in alcun modo tutti i cittadini lombardi che si erano già prenotati per ricevere la prima dose». Così, spiega la Regione, «sarà possibile effettuare i richiami nei tempi previsti». E per chi ha sessant’anni o più e ha già fatto la prima dose con AstraZeneca? Nessun cambiamento, in quel caso: anche il richiamo sarà con lo stesso vaccino, «come da indicazioni del ministero della Salute e di Aifa» specifica Palazzo Lombardia. A Bergamo, sono circa diecimila le persone interessate dal cambio di prodotto per la seconda dose.

L’aut aut di Fontana

Ieri in mattinata, Attilio Fontana aveva lanciato un aut aut: «O arrivano dosi in più», soprattutto di Pfizer s’intende, «o dovremo rivedere la programmazione», aveva detto il governatore lombardo a margine di un evento alla Scala. Evidentemente, la continuità di approvvigionamento è garantita. Il punto era legato alla disponibilità dei vaccini che faranno da «supplente» a quello anglo-svedese, a partire da ciò che c’è in giacenza: di Pfizer le scorte sono risicate (su meno di 5,1 milioni di dosi consegnate, ne sono state utilizzate 4 milioni e 950 mila), e lo sono ancor di più per Moderna, le cui forniture tra l’altro sono state da sempre esigue (697.019 dosi consegnate, 656.096 utilizzate a ieri). E sono, questi due farmaci, quelli che servono già anche per le prime dosi e per i richiami già di tutti gli under 60, compresi i giovanissimi che stanno rispondendo in massa. Tra l’altro, proprio ieri Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare, ha twittato per spronare i genitori invece più restii: «Mamme e papà, non abbiate paura a vaccinare i vostri figli adolescenti contro il Covid. La vaccinazione non è un pericolo, ma è un’opportunità da cogliere con senso di responsabilità, perché non protegge soltanto i ragazzi dalla malattia ma l’intera famiglia».

Seconde dosi (quasi) ferme

La conseguenza di quel che è avvenuto in particolare da venerdì in poi, con le decisioni prese dal ministero dopo il parere del Cts, si leggono già nei numeri: i richiami si sono immediatamente arenati. Basta guardare al «contatore» della Regione: nelle diverse province lombarde, sabato sono state eseguite 2.871 seconde dosi e domenica altre 1.645; tra 3 e 10 giugno, viceversa, si viaggiava a una media di circa 11.500 richiami quotidiani. E se si fa il paragone con il weekend precedente, perché c’è da considerare che nei giorni festivi tendenzialmente i numeri si abbassano, il rallentamento è comunque nettissimo: tra sabato 5 e domenica 6 giugno erano stati complessivamente 16.884 i residenti lombardi che avevano ricevuto il richiamo; sabato 12 e domenica 13 si è scesi a 4.516 richiami totali, -73%. I dati riferiti alla provincia di Bergamo parlano di 338 seconde dosi sabato 12 giugno e di 125 domenica 12 giugno, cioè 463 in due giorni; tra sabato 5 giugno e domenica 6 giugno le inoculazioni di richiamo erano state 2.289, la frenata da un weekend all’altro è stata del 79,8%. Da giovedì però si riparte, e di corsa.

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