Bergamo, addio a Cesare Griffini
Medico scrupoloso che amava il teatro

Ai Riuniti dal ’70 al 2000, poi alle Gavazzeni. Cofondatore della compagnia teatrale Detestabile. Aveva 81 anni.

Un medico colto, scrupoloso, che metteva al primo posto l’etica della sua professione, ma anche una persona brillante, con un’intelligenza vivace e pronta alla battuta sagace. Questo, e certamente anche molto di più a giudicare dalle belle parole spese da chi l’ha conosciuto da vicino, era Cesare Griffini, neurochirurgo con alle spalle una lunghissima carriera dedicata alla microchirurgia dell’ernia discale, che si è spento all’età di 81 anni.

«Era un professionista molto stimato – ricorda il dottor Massimo Biza, direttore fino al 2009 del Dipartimento di salute mentale –. Avevo modo di incontrarlo e fare due parole con lui in occasione della pausa pranzo, quando capitava che mangiassimo insieme qualcosa di veloce al bar di fronte all’ospedale. Ho il ricordo di una gradevolissima persona. Acuto, intellettualmente vivace, ma soprattutto una persona elegante, nel senso di quell’eleganza non superficiale, ma che deriva dalla nobiltà d’animo e dall’onestà nell’agire». Cesare Griffini, classe 1939, ha esercitato dal ’70 al 2000 agli allora Ospedali Riuniti, passando da giovane assistente a primario.

Raggiunta la pensione, Griffini è stato chiamato all’Humanitas Gavazzeni per organizzare il reparto di Chirurgia della colonna, di cui era uno dei massimi specialisti. «È stato mio collega di una vita – racconta commossa Regina Barbò, anestesista e neuroradiologa –. Abbiamo lavorato insieme prima ai Riunti e poi all’Humanitas. Io eseguivo Tac e risonanze magnetiche, mentre il dottor Griffini curava e operava i pazienti con problemi della colonna, in particolare del rachide. Aveva anche una grande capacità comunicativa che metteva in atto quando doveva relazionarsi con i parenti dei pazienti. Tra le doti di Griffini anche quella di essere una persona leggera, nel senso più bello del termine: sapeva portare tra i colleghi quella ventata di positività, di ottimismo, di leggerezza appunto, che faceva bene a tutti». Una persona con una cultura umanistica e artistica che ha dimostrato anche dedicandosi alla sua grande passione: il teatro. Cesare Griffini infatti era anche autore, attore, regista di pièce e cofondatore della compagnia teatrale Detestabile, formata da una dozzina di attori «dilettanti», tra cui alcuni medici.

Alcune delle sue opere sono state rappresentate al teatro Donizetti, come «La Bergamella», del 2004, opera esilarante in tre atti, ricca di gag e giochi di parole che hanno strappato applausi e risate ai 700 spettatori in sala. Sul palco salì un cast molto particolare: volontari e medici dei Riuniti, a scopo benefico. «Porterò con me il ricordo di una persona di grande signorilità – conclude Barbò –. Signorilità che si poteva leggere in ogni suo gesto. Non ultimo, quello con cui trattava pazienti, colleghi e amici».

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