Bergamo, tornano i turisti
Ma la ripresa è tutta in salita

Lombardi, francesi, tedeschi e spagnoli. Infopoint: un quinto degli accessi dello scorso agosto.

L’aeroporto di Orio al Serio viaggia al ritmo di una media di ventimila passeggeri al giorno, il 50% di quanto si registrava l’anno scorso di questi tempi. «Nell’agosto 2019 abbiamo avuto anche punte di 43-44 mila passeggeri al giorno – fanno sapere dallo scalo –. Ad oggi sono più i passeggeri in partenza di quelli in arrivo, con gli arrivi dall’estero che vedono una maggiore affluenza dalla Spagna e dall’Olanda».

I due Infopoint cittadini confermano: da giugno i turisti sono tornati a farsi vedere. Certo i numeri non sono quelli pre Covid, ma qualcosa si muove. I visitatori sono in prevalenza italiani, lombardi in particolare, e arrivano soprattutto nel fine settimana. Un turismo di prossimità più marcato con qualche presenza straniera, piccoli gruppi familiari e di amici, viaggiatori «autogestiti», mentre mancano totalmente i gruppi organizzati.

Europei in visita

Spariti dai radar nordamericani e canadesi (che rappresentavano il 4% dei turisti che si rivolgevano ai punti informazione della città), i francesi guidano la classifica degli stranieri tornati a frequentare Bergamo dopo il lockdown, seguiti da tedeschi e spagnoli (i sudditi di re Felipe nelle ultime settimane hanno registrato un forte calo per via della ripresa dei contagi nel paese iberico). Sono tornati gli inglesi, tengono olandesi e belgi. La parte del leone (si fa per dire, visti i numeri) la fanno comunque gli italiani. «Gli afflussi nei nostri uffici sono crollati rispetto alla scorsa estate – spiega Claudio Cecchinelli, responsabile degli Infopoint del Comune di Bergamo –. Questo mese registriamo il 21% degli accessi che contavamo in passato. L’anno scorso tra il primo e il 10 agosto gli ingressi negli Infopoint di Bergamo Alta e Bassa erano stati più di 3.500, quest’anno ne abbiamo contati 711, un quinto. Un dato comunque in miglioramento, considerato che in luglio la percentuale era del 13%».

Ma chi sono questi turisti che si avventurano nella città che è diventata tristemente famosa nel mondo per via del Covid-19 e che oggi prova a ripartire? Viaggiatori fai da te, amanti dell’arte e della cultura, che a Bergamo trovano musei pronti ad accoglierli e occasioni per stare all’aperto. Dehors e iniziative «en plein air» fanno il pieno. Gli esempi non mancano. Gli spettacoli organizzati dal Comune al Lazzaretto, le attività dell’Orto botanico e i giardini di Palazzo Moroni, in Città Alta, sono tra le opportunità più gettonate di questa estate. A conti fatti, Bergamo, che si appresta fra tre anni a diventare capitale italiana della cultura insieme a Brescia, soffre meno delle grandi città d’arte italiane come Firenze e Venezia, abbandonate dal turismo internazionale.

Uno su due resta a casa

«Questa estate un italiano su due non andrà in ferie – dice Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo – . Una ricerca di Confcommercio rivela che solo il 46% degli italiani ha già fatto o prenotato una vacanza, il 54% non si è ancora deciso e il 19% degli indecisi si dice propenso a restare a casa. Questo significa che la domanda interna, domestica, subirà un incremento. E già lo vediamo nella nostra città, che è certamente più popolata degli anni passati. Prendiamo i ristoranti. Soffrono meno quelli in periferia o fuori Bergamo rispetto ai locali nelle zone più prettamente turistiche, dove la mancanza del turismo che viene da fuori si sente di più. Resta il fatto che i ristoranti che vanno meglio lavorano al 70%, tante realtà sono ben al di sotto di questa percentuale. Anche gli hotel sono in forte sofferenza, ci sono albergatori che questo mese hanno riaperto e che stanno pensando di chiudere nuovamente. Bilancio meno drammatico, invece, per bed and breakfast e case vacanze».

Operazione «rebranding»

Per uscire dalla crisi dovuta alle conseguenze della pandemia Bergamo lavora su quello che gli esperti di marketing chiamano «rebranding», un processo di rivitalizzazione del marchio. La campagna «Quanto sei bella Bergamo» sta entrando nel vivo e nei prossimi mesi sarà intensificata – spiegano da Visit Bergamo –. Si lavora sul mercato europeo, con la collaborazione delle compagnie aeree, attraverso affissioni e spot televisivi. «La sofferenza passa, la bellezza resta» il motto scelto per far sapere al mondo che la nostra città è stata sì la capitale del Covid ma ormai è storia passata. E può tornare ad essere un luogo di bellezza da vivere in sicurezza. Questo mese la campagna sarà intensificata sui social, in settembre sulle televisioni nazionali. Pronto a partire anche un concorso dedicato ai viaggiatori europei che mette in palio nove soggiorni di una settimana a Bergamo.

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