Bonus vacanze, vale anche in agenzia. «Ma procedura ancora da chiarire»

Prorogata la possibilità di spendere il credito 2020, ora anche presso gli intermediari. Gli operatori attendono istruzioni tecniche. Brignoli (Ovet): «Intanto non possiamo accettarlo».

Torna l’estate e torna pure il bonus vacanze. A dire il vero, l’incentivo del governo introdotto nel 2020 non è mai scaduto: l’esecutivo ha deciso di prorogarlo fino alla fine del 2021. Ma attenzione: potrà spenderlo solo chi ne ha fatto richiesta entro il 31 dicembre 2020 e non l’ha ancora utilizzato. Novità di quest’anno, è la possibilità di accettare il bonus anche da parte di agenzie di viaggi e tour operator. Un’opportunità che al momento resta però soltanto sulla carta, visto che dopo l’annuncio di due mesi fa, l’Agenzia delle Entrate non ha ancora spiegato agli operatori come fare per organizzarsi.

Chi ne può usufruire

Istituito dal Decreto Rilancio e destinato a singoli e famiglie con Isee non superiore a 40 mila euro, il bonus può essere utilizzato in alberghi, agriturismi e bed & breakfast, a patto che si scelga di andare in vacanza in Italia. Valgono le regole dell’anno scorso: il valore del bonus varia a seconda del numero dei componenti familiari e può valere fino a 500 euro. L’importo è ridotto a 300 euro per i nuclei composti da due persone e a 150 euro per i singoli. Il beneficio spetta per l’80% sotto forma di sconto sull’importo dovuto all’albergatore e, per il restante 20%, sotto forma di detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi.

L’estate scorsa il bonus fu utilizzato solo per l’8%, rispetto ai 2,4 miliardi stanziati dal Governo: troppo macchinoso ottenerlo e troppo poche le strutture che lo accettavano. Da qui la decisione di prorogarlo per tutto il 2021, senza però snellire la macchina burocratica annessa e lasciando comunque la possibilità di richiederlo soltanto fino alla fine del 2020.

I giochi, dunque, sono praticamente già fatti: resta da capire in quanti ne hanno fatto richiesta l’anno scorso e se tutti, alla fine, lo utilizzeranno. Ma questi sono conti che si faranno solo alla fine della stagione. L’unica novità riguarda appunto le agenzie di viaggio, che però sono bloccate di fatto dalla mancanza di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, con il risultato che chi sta prenotando ora le vacanze e intende utilizzare il bonus, è costretto di nuovo a rivolgersi agli alberghi.

Le agenzie: attendiamo istruzioni

«In questo momento – spiega Enrico Brignoli, direttore di Ovet Viaggi – il bonus è utilizzato meno rispetto all’anno scorso. Noi non sappiamo ancora come muoverci, dunque non possiamo accettarlo. Ci sono alcuni tour operator che li accettano facendo da tramite con gli alberghi, ma sono molto pochi rispetto alla platea che potrebbe usufruirne se la procedura fosse già stata attivata; nel frattempo sono pochissimi i clienti che entrano in agenzia e che lo chiedono. C’è per esempio chi vorrebbe utilizzarlo per pagare i biglietti aerei o dei traghetti, ma non è possibile». La lista degli albergatori sembra essersi allungata rispetto al 2020, tuttavia sono ancora tanti quelli che continuano a non accettarlo.

«Al settore manca liquidità»

Il problema è soprattutto uno: la procedura da fare sul sito dell’Agenzia delle Entrate richiede molti passaggi e alla fine tutto si riduce a un credito d’imposta che verrà riconosciuto solo in un secondo momento, quando invece gli operatori – albergatori, ma anche agenzie viaggi e tour operator – avrebbero bisogno di liquidità: «Le spese correnti vanno pagate e non possiamo farlo presentando un credito d’imposta – spiega Ivana Jelenic, presidente nazionale di Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator –. Il fatto, poi, che non ci sia stato ancora detto come muoverci, è un ulteriore limite, rispetto a un contesto già molto difficile».

Teoricamente, spiega la presidente di Fiavet, sarebbe possibile presentarsi in un’agenzia di viaggio e pretendere il bonus, ma i tecnicismi da mettere in campo tra agenzie e alberghi per soddisfare gli adempimenti fiscali sarebbero così complicati, che gli operatori preferiscono rinunciare. «E così – dice ancora Ivana Jelenic – anche questa volta un’iniziativa dello Stato che avrebbe dovuto facilitarci, non fa che penalizzarci. Se poi consideriamo che può utilizzare il bonus soltanto chi ha un Isee relativamente basso, ci rendiamo conto che si tratta di turisti che hanno una capacità di spesa molto ridotta». Che in altre parole, sta a significare: non sono i clienti si rivolgono a un tour operator per prenotare la vacanza.

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