C’è un cigno sul lago di Endine
Occasione unica per lasciarlo in pace

Scomparsi da anni, si tratta del primo ritorno sull’Endine. E c’è chi dice che ci sia addirittura una coppia.

Per diverso tempo il Lago d’Endine non è stato un posto per cigni. Una popolazione che contava nei momenti d’oro alcune decine di esemplari, per motivi non del tutto chiari, sopra cui sono sorte voci incontrollate di una caccia spietata volta al consumo delle carni, è andata via via dissolvendosi. Il risultato lo si è visto negli ultimi anni: un deserto d’acqua da cui era scomparsa qualsiasi traccia di lunghi colli e penne bianche come la neve. Questo almeno è la percezione comune, per cui la maggioranza delle persone del luogo non aveva più incontri, vicini o lontani, con individui della specie. Da qualche giorno però lo scenario è cambiato.

Tra i canneti e sulla rive, oppure in navigazione al largo, ha fatto capolino un magnifico esemplare di cigno (anche se alcuni dicono ce ne siano addirittura due), presumibilmente un cigno reale, di buone dimensioni e dal becco arancione e nero. Gli avvistamenti si sono susseguiti negli ultimi giorni, e così le sue foto, che hanno punteggiato le pagine nei social network degli abitanti della zona. Sembra che l’esemplare prediliga alcuni luoghi, in particolare quell’area bassa del lago da cui il fiume Cherio fuoriesce, insinuandosi nella Val Cavallina, e la spiaggia del bar La Sentinella a Spinone, dove è ormai diventato un ospite atteso. «Sì ogni tanto lo si vede – spiegano dal locale – è un maschio e a una delle due zampe nere ha un anello».

Quest’ultimo indizio potrebbe far luce sul mistero della sua improvvisa comparsa. Dall’oasi Wwf di Val Predina, a Cenate Sopra, rivelano che poco tempo fa avevano affidato un cigno alla polizia provinciale perché lo liberasse sul lago dalle coste di Monasterolo e che tutte le creature che passano dal Cras, cioè dal Centro di recupero degli animali selvatici, vengono inanellate, così da essere poi riconoscibili. «Non va disturbato», sottolineano gli ambientalisti. Ora, se le cose stessero così e se il cigno passato dal Cras fosse effettivamente quello avvistato – circostanza che andrebbe confermata – significherebbe che nel Lago d’Endine vive un volatile che era stato ferito e poi soccorso dai veterinari del centro. Un motivo in più, se davvero ci fosse bisogno di motivi, per lasciare in pace il primo cigno tornato dopo anni a godersi l’habitat endinese. n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA