Colapasta e colini, la lotta del Mino
«Così ho salvato seimila pesci»

Mino Patelli, il signore delle oche dell’oasi della Guidana di Alzano, e l’amico Giambattista Austoni li recuperano dalle pozze che si formano nel canale destro del Serio, dopo le piene.

Scolapasta e colini: con questi strumenti Mino Patelli, il signore delle oche dell’oasi della Guidana di Alzano, e l’amico Giambattista Austoni salvano i pesci rimasti imprigionati dopo le piene nelle pozze che si formano nelle canale destro del Serio, ormai secco. «In due anni – racconta Mino Patelli –, da quando è entrata in funzione la centrale elettrica, ne abbiamo portati in salvo seimila, ma non è semplice perché si deve aspettare che l’acqua smetta di fluire, per poi cercare i pesci che si nascondono nel fango e sotto i sassi. Con l’ultima piena di ottobre ne abbiamo recuperati 180. In tutto in due anni ne sono morti almeno 50 mila, ma potrebbero essere anche il doppio perché io vedo solo quelli del ramo destro dopo la cascata».

Sabato pomeriggio, 25 gennaio, aderendo alla protesta nazionale a favore dei pesci di fiume, ha organizzato un flash mob, in cui ogni partecipante mostrerà un cartello: «Sono un pesce morto». «La nostra mascotte è lo scazzone, un pesce brutto che vive solo nelle acque pulite, è chiamato anche lo scorfano di acqua dolce». Con Mino ci saranno Legambiente, Fipsas, Lipu, sperando in una larga partecipazione di cittadini. «So di avere il sostegno dei bambini della scuola materna di Alzano, dei negozianti, degli alzanesi. Continuo a sollecitare Provincia che mi rimanda a Regione e via dicendo. Ma nessuno fa nulla. Anzi ci sono in corso quattro nuove concessioni per centraline a Nembro, Pedrengo, Seriate, Albino. Per legge comunque non dovrebbe essere lasciato nessun tratto del fiume in secca».

Dalla Fipsas arriva un sostegno per le situazioni di emergenza: «Mi hanno detto di chiamarli perché possono intervenire in caso di moria con i loro “storditori” che consentono di recuperare i pesci anche grossi».

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