Misure anti Covid, controlli sulle strade
Poche scuse, bergamaschi promossi

Quasi tutti in giro per «giustificati motivi». La certificazione riscritta con l’agente, chi trasloca e tante domande: «Posso prendere l’acqua per mia nonna?».

«Certo, l’autocertificazione ce l’ho, ma non l’ho compilata tutta. Prendo la multa?». «Ma si figuri, la compiliamo assieme».

Il clima è cordiale durante i controlli delle forze dell’ordine sulle strade cittadine per accertare che tutti rispettino questo lockdown «soft» che si concretizza in un discreto viavai nel tardo pomeriggio, con il traffico che va via via sciogliendosi verso sera. Quando poi in giro non c’è quasi più nessuno.

Anche perché i bergamaschi, complice forse anche lo spavento per la prima ondata primaverile, si stanno comportando molto bene – lo dicono i dati dei controlli, che riportiamo qui sotto –, nel pressoché pieno rispetto delle regole. E le «scuse» anche sulla strada, quando vengono fermati dalle pattuglie dei carabinieri o dalle volanti della questura, sono davvero poche e, il più delle volte, «colpose»: involontari errori o confusioni.

Tanto che la presenza in strada di agenti e carabinieri viene vista anche come un aiuto. Non manca infatti chi, passando a piedi, ne approfitta per chiedere delucidazioni di vario genere sulla possibilità di spostarsi: «Se esco di casa per andare a comprare l’acqua per mia nonna, che non si può spostare e, vista l’età, è meglio in effetti non lo faccia, lo posso fare?», domanda un giovane a un agente delle volanti in piazza Vittorio Veneto. E, un altro: «Ho letto che se nel Comune vicino al mio posso trovare un’offerta più vantaggiosa economicamente, allora sono autorizzato a uscire dai miei confini senza essere sanzionato. È vero?». La risposta in entrambi i casi è che sì, è possibile. Ma le spiegazioni degli operatori delle nostre forze dell’ordine vanno ben oltre la semplice e monosillabica risposta: si crea piuttosto una sintonia tra poliziotti e carabinieri e i cittadini, questi ultimi desiderosi di rispettare le norme anticovid19 e di non farsi sanzionare, ma pieni di dubbi e incertezze per come, spesso, le stesse norme siano poco chiare.

In Città Alta le pattuglie dell’Arma si sono posizionate proprio dietro Porta San Giacomo, lungo le Mura. È quasi ora di cena e il viavai di veicoli che si registrerebbe in una qualsiasi altra sera autunnale non è certo questo: poche vetture, qualche motorino. Un bambino si affaccia dalla finestra di uno dei palazzi con un mitra giocattolo in mano per salutare i carabinieri. «Da grande vorrei diventare come voi», sorride. «Quando tutto sarà finito ti aspettiamo in caserma a trovarci», risponde un militare.

Chi transita in macchina viene fermato. Ma un motivo per essere lì ce l’ha e lo giustifica. Sta tornando a casa dal lavoro, sta rientrando da una visita medica, ha fatto la spesa e sta rincasando. I carabinieri ritirano l’autocertificazione e verificano documenti personali e del veicolo. Tutto è a norma. Chi ha dichiarato che sta tornando dal lavoro subirà un’ulteriore verifica tramite l’azienda: l’obiettivo è quello di evitare che vengano spacciate false informazioni, dunque gli accertamenti incrociati, anche successivi ai controlli stradali, sono continui.

A Bergamo Bassa, a pochi metri dal Sentierone, la polizia ferma una station wagon carica zeppa di mobili, tanto che pure il bagagliaio viene tenuto chiuso con una corda. La paletta è inevitabile. «Sto traslocando da via Taramelli alla nuova casa», spiega l’automobilista. Che, dunque, ha una valida motivazione per essere lì con il suo carico. Un anziano invece spiega di aver «forse sbagliato a compilare l’autocertificazione». Infatti ha barrato «motivi di salute» ma, come destinazione, un supermercato. «Sto portando mia moglie a fare una visita medica», spiega. Ma perché al supermercato. La spiegazione è presto data: l’ambulatorio si trova proprio sopra un market del centro. L’autocertificazione viene corretta con l’aiuto dei poliziotti e il bergamasco può procedere senza sanzioni.

La nottata prosegue con un numero di controlli sempre minore per polizia e carabinieri, perché di persone in giro non ce ne sono quasi più. Confida un operatore: «Più che mai in questo periodo è come se di notte i bergamaschi ci affidassero la città, deserta e fragile. Una grande responsabilità che ci richiama ogni istante al nostro dovere».

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