Covid, in Lombardia con i vaccini evitati 2 mila decessi tra gli over 60

Piattaforma con Aria e Bicocca per il monitoraggio dati. Moratti: «Variante indiana in crescita, ma sequenziamo tutti i tamponi».

Fotografare come procede la campagna vaccinale ma anche quale impatto ha. Tenendo conto della diffusione delle varianti (l’indiana è in aumento, ed è spuntata pure la sottovariante Kappa). È il duplice scopo della nuova piattaforma di monitoraggio e valutazione dei dati, realizzata dalla Regione (direzione Welfare) in collaborazione con l’Università Bicocca e Aria spa, presentata ieri.

I risultati

Il primo risultato dell’incrocio tra le dosi somministrate e gli effetti sulla popolazione lombarda (un’anagrafe di 9 milioni di cittadini vaccinabili, registrati per età, genere ed eventuali categorie prioritarie di appartenenza) lo illustra Giovanni Corrao, ordinario di Statistica medica dell’Università Bicocca di Milano. «Con la campagna vaccinale – spiega – abbiamo evitato, sugli over 60, oltre 2 mila decessi, 300 ingressi in terapia intensiva, 5 mila ricoveri con diagnosi Covid e 10 mila positivi. Solo sugli over 80 ci siamo risparmiati 1.700 decessi, il 26,2% di quelli che avremmo osservato senza vaccini». La dimostrazione che i vaccini sono l’arma per eccellenza contro il virus, ma anche dell’utilità «di seguire nel corso del tempo la “corte eleggibile” dei vaccinabili per tracciare in particolare tre tipi di eventi: i vaccini (quando vengono somministrati e di che tipo); gli esiti che dovrebbero essere evitabili con le dosi (positività, ricoveri, decessi) e, la categoria più scivolosa, il manifestarsi di eventi trombotici venosi», prosegue Corrao.

Il bilancio

Per la vicepresidente della Regione Letizia Moratti «la nuova piattaforma vaccinale è la base per il monitoraggio costante del trend della campagna, ma anche per la valutazione di impatto, efficacia e sicurezza». Un modello «esportabile» ad altre regioni, tant'è che - annuncia l’assessore al Welfare - «Istat, Istituto superiore di sanità, Agenas e ministero della Salute hanno già dato parere positivo, rilevandone l’importanza per l’analisi epidemiologica e gli interventi di sanità pubblica». Il sistema ha attirato l’attenzione anche della rivista scientifica Lancet. La componente scientifica si affianca così all’operatività, fa notare il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso. In Lombardia infatti si va avanti «con una linea costante, nel rispetto dei target indicati dal commissario nazionale». Si sono raggiunti gli 8,2 milioni di dosi somministrate (108 mila solo nella giornata del 22 giugno, pari al 19,7% delle vaccinazioni in Italia: in pratica un italiano su 5 è vaccinato in Lombardia). «L’84% degli aderenti è stato vaccinato, sono state ultimate tutte le fasce d’età over 60», fa il punto la vicepresidente. Soffermandosi anche sui dati delle varianti, in crescita a giugno. «Ma perché stiamo sequenziando tutti i tamponi positivi, per tenere sotto controllo meglio la loro circolazione», si affretta a precisare Moratti descrivendo il quadro: «Prevalente è ancora la variante inglese (64%), la variante indiana raggiunge il 3,2% per la Delta e lo 0,8% per la Kappa (una sottovariante che però per trasmissibilità inferiore alla Delta è stata declassata a “variante di interesse”, ndr); ferma all’1% la brasiliana, al 2% la sudafricana».

Le forniture

La road map punta a raggiungere l’immunità di comunità a cavallo tra luglio e agosto. L’unica incognita, non lo nasconde Bertolaso, sono le forniture di vaccini in arrivo. «L’ho detto al generale Figliuolo – ribadisce –: è inutile che ci dia AstraZeneca, non ci serve più. Gli over 60 li abbiamo vaccinati tutti, quelli che mancano o hanno avuto il Covid oppure non vogliono vaccinarsi e non possiamo andare a prenderli a casa con i carabinieri. Ci bastano solo 300 mila dosi di AstraZeneca per i richiami agli over 60». Il problema è l’approvvigionamento dei vaccini a mRna. «Da Roma – aggiunge Bertolaso – ci hanno confermato che a luglio potrebbero ridursi i quantitativi, e questo creerà problemi a tutte le regioni soprattutto a quelle più virtuose come la Lombardia. Fino al 4 agosto abbiamo una media di 100 mila prenotazioni al giorno, servirebbero quindi almeno 2,8 milioni di dosi per chi si è già prenotato. Abbiamo già sollevato il problema a livello nazionale, altrimenti dovremo spostare gli appuntamenti». Intanto il coordinatore della campagna vaccinale ricorda: «Siamo la prima regione in assoluto per il rapporto tra vaccini ricevuti e quelli somministrati, il 96,5%. Perché adesso nessuno parla più della Lombardia in prima pagina?».

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