Da Ventimiglia a Trieste via mare
Il giro d’Italia per parlare di volontariato

Stefania e Andrea, insegnanti e volontari di Verdello, porteranno il loro messaggio di collaborazione in tutto il Paese.

La riscossa di Andrea Del Giudice e Stefania Liborio passa dal mare. Insegnante di matematica e scienze lui, docente d’ inglese lei, i due fidanzati di Verdello sono pronti ad un’avventura al largo delle coste italiane: sabato daranno il via all’impresa che, con un pò di fortuna, in due mesi li porterà a circumnavigare l’Italia intera.

Lo faranno in solitaria, a bordo di un kayak trimarano a vela: 3.200 chilometri che la coppia percorrerà sull’acqua sfruttando sia l’energia eolica che quella cinetica della pedalata. Ma l’impresa, tosta per una coppia di atleti, figuriamoci per due insegnanti, non deve trarre in inganno: nè Andrea, 34 anni, nè Stefania, 28, hanno particolare interesse nelle sfide sportive. Al contrario: il messaggio sotteso a quest’avventura è di tutt’altra natura. I due fidanzati sono dei volontari accaniti: si sono conosciuti in corsia, mentre ingrossavano le fila dei clown dell’associazione Duturclaun di Bergamo. Naso rosso d’ordinanza, Andrea e Stefania da anni prestano servizio negli ospedali di Bergamo, Alzano e Treviglio, per regalare sorrisi e strappare qualche risata a pazienti piccoli e adulti. Non solo.

Da tempo supportano le Suore delle Poverelle di Bergamo frequentando la casa di accoglienza Il Mantello a Torre Boldone, dove cercano di offrire qualche attimo di gioia e leggerezza a ragazzi fragili o vittime di abusi. E anche nel periodo dell’emergenza coronavirus la coppia non s’è tirata indietro: i fidanzati si sono messi a disposizione del Comune di Verdello, dove vivono, per consegnare farmaci e spesa a domicilio agli anziani. Ed è proprio durante l’emergenza sanitaria che Andrea e Stefania hanno maturato l’idea di questa sfida: «Dovevamo passare l’estate impegnati in un progetto di volontariato in Vietnam. Ci siamo stati anche a fine 2019. Eravamo pronti a ripetere l’esperienza fra luglio e agosto, ma non avevamo fatto i conti con il virus. Da bravi clown, abbiamo quindi usato la fantasia e abbiamo pensato ad un’iniziativa che ci aiutasse a dare visibilità al mondo del volontariato italiano: ecco com’è nato il progetto riscossa, il nostro viaggio in kayak interamente finanziato con nostre risorse».

Un viaggio che conta una sessantina di tappe, da Ventimiglia (partenza, 27 giugno) fino a Trieste (arrivo, 30 agosto), e 50 chilometri al giorno vento e meteo permettendo. Un’avventura che – proprio per dare visibilità alle associazioni di volontariato con cui Andrea e Stefania collaborano – sarà anche social: sui canali del progetto Riscossa (sia su Facebook che su Instragram) la coppia posterà aggiornamenti quotidiani, come fossero una sorta di diario di bordo. E ad ogni porto che toccheranno, restrizioni permettendo, cercheranno di incontrare associazioni e cittadini interessati al progetto (per contattarli: [email protected], 3493793923) e al mondo del volontariato.

In dono porteranno nasi rossi. «L’idea che vogliamo trasmettere con il nostro viaggio è che si può e si deve ripartire dalla solidarietà. Come ha fatto Bergamo durante l’emergenza. Si può ripartire creando una rete solidale che connetta diverse realtà che operano nel sociale, in primis Vip (Viviamo in positivo) Italia e Noi Insieme, l’associazione per i diabetici insulinodipendenti alla quale siamo particolarmente legati». Nelle loro tappe a largo delle coste italiane Andrea e Stefania sperano di poter essere scortati da cittadini e volontari, che li accompagnino anche solo per brevi tratti: a Ventimiglia, per esempio, inizieranno l’avventura con alcuni bambini e ragazzi dell’associazione Noi insieme, che li seguiranno in canoa. «Abbiamo alle spalle molti anni e molta esperienza nel volontariato. E, con il nostro impegno, abbiamo ben capito di non poter cambiare il mondo ma di poter cambiare il momento. A volte è tutto ciò di cui gli altri hanno bisogno».

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