Dal mix carta-digitale agli inchiostri green
Ecco il volto della nuova vita di Pigna

Parla Ocleppo, presidente della Buffetti che ha rilevato il 100% della società di Alzano Lombardo. «Prodotti più sostenibili e nuove macchine innovative».

l peggio è alle spalle e ora si lavora per consolidare il presente e per un futuro ricco di nuove sfide. Detta così, parlando della società più antica in attività in Bergamasca, la Pigna che ha superato i 180 anni di storia, sembra una provocazione: che ci azzecca un prodotto «romantico», simbolo della old economy come la carta con un mondo sempre più tecnologico e digitale?

Eppure Buffetti, società leader nei prodotti da ufficio che a fine 2019 ha rilevato il 100% delle quote delle Cartiere di Alzano Lombardo, è sicura della bontà dell’investimento. Ne è certo in particolare Rinaldo Ocleppo, numero uno del gruppo Dylog, di cui fa parte Buffetti e ora anche Pigna, da sempre tra i manager più digitali, ma fermamente convinto che «Pigna potrà fornire un contributo importante nello sviluppo del nostro gruppo».

Presidente Ocleppo, Il ritorno in bonis di Pigna dopo anni di grandi difficoltà ha favorito la vostra scelta di rilevare tutto il pacchetto? Che potenzialità ha ancora questa azienda storica in un contesto così competitivo nel suo settore?

«In verità già dal 2018, entrando con il 40%, abbiamo dato grande impulso all’uscita dal concordato, credendo sempre nelle potenzialità di questa società. Rilevando ora tutte le quote, siamo certi di poter raccogliere grandi soddisfazioni. Come Buffetti siamo forti nei prodotti da ufficio, ora puntiamo forte sulla scuola con un brand storico e prestigioso, conosciuto in tutto il mondo».

Insistiamo: come Dylog siete all’avanguardia nel mondo software, Buffetti ha recentemente realizzato un’App per tablet che, combinata alla vostra stampante 2.0, sostituisce in tutto il registratore di cassa. In un’ottica così evoluta, anche Pigna è destinata a «cambiare pelle»?

«In parte sì, ma con grande rispetto verso il “vissuto” e i risultati raggiunti finora. Diciamo che oggi Pigna non è più una cartiera, ma una società che utilizza la carta per fare prodotti di grande qualità. Pensiamo a un futuro di nicchia per i nostri prodotti tradizionali, ma con posizionamenti top, prevedendo ulteriori diversificazioni per la scuola, ampliando la nostra gamma e puntando su prodotti innovativi e green, come inchiostri bio a base di soia, oppure zainetti realizzati con materiali riciclati. Anche per noi la sostenibilità diventa un asset sempre più fondamentale».

E come pensate di far interagire la carta col mondo digitale?

«Creando un “ponte” tra questi due mondi. Nella scuola, dove Pigna resta il marchio leader dei quaderni, la mission dei prossimi anni è, anche attraverso alcune collaborazioni, quella di integrare l’analogico e il digitale, lavorando su prodotti in un’ottica di scambio dati, legati ai tag, ai qrcode, facilmente decifrabili dai nostri millennials. Vogliamo anche incidere nel sociale: ad esempio, attraverso la partnership con l’associazione “Parole Ostili”,si è pensato a un manifesto per educare all’uso delle parole, ma pensiamo anche a promuovere nelle classi campagne anti bullismo, o favorire una maggiore sostenibilità nella vita quotidiana».

In questa rivoluzione epocale come incideranno su Pigna i nuovi canali di vendita?

«Di sicuro dovremo crescere nell’e-commerce, che sarà sempre più strategico anche per le vendite export, toccando almeno il 10% di vendite on line, senza per questo mai tralasciare i nostri clienti tradizionali nella Gdo e al dettaglio».

Ha parlato di export: quali i mercati su cui pensate di incrementare la vostra presenza?

«Sicuramente gli Stati Uniti, che sanno, come dimostra la recente esperienza al Moma, come Pigna incarni alla perfezione la qualità del made in Italy. Poi c’è tutta la partita legata all’Asia e in particolare alla Cina, dove c’è la riscoperta dei prodotti per la scrittura e dove le potenzialità sono ovviamente enormi».

In tutti questi cambiamenti, la culla di Pigna, Alzano, resterà sempre al centro del progetto?

«Non c’è alcun dubbio. Alzano resta assolutamente centrale per Pigna: nel prossimo piano industriale triennale investiremo su nuove macchine, con linee sempre più innovative. Crediamo molto nello sviluppo futuro: in un settore con numeri in calo, nel 2019 noi siamo cresciuti del 19% come ricavi ,grazie al mix tra qualità del prodotto e qualità del servizio, altra componente che oggi fa assolutamente la differenza».

Nessun cambiamento quindi al timone aziendale?

«Abbiamo assoluta fiducia nell’attuale management, capitanato da Massimo Fagioli: proprio questa grande unità d’intenti tra vertici e dipendenti sorretti da forte senso di appartenenza, ha permesso alla società di superare prove durissime. È ora di riprendere il mare aperto con rinnovata fiducia

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