Daniel, quella lotta durata 13 anni
L’amore per i libri e per i viaggi di Kerouac

Si è spento a 38 anni lottando fino all’ultimo contro un tumore. «Onesto, generoso». Oggi i funerali a Seriate.

Aveva solo 38 anni, Daniel Chiesa, una grande forza e una ancor più grande passione per la lettura. Con queste armi da 13 anni combatteva le conseguenze di un tumore che lunedì 28 dicembre se l’è portato via. Se ne è andato infatti durante la giornata dell’abbondante nevicata, candida proprio come lui, «che era candido come la neve» ricorda lo zio Umberto Chiesa, di Zogno, paese in cui Daniel ha trascorso le sue estati da bambino.

«Fino a che ha potuto ha lavorato alla libreria Feltrinelli, in via XX Settembre, a Bergamo - racconta ora lo zio -. Amava il suo lavoro perché lo portava a fare quel che più gradiva: leggere. Una passione che non ha mai perso, nemmeno durante i lunghi anni della malattia, nemmeno negli ultimi mesi, quando ormai era immobile a letto. Leggeva e leggeva tantissimo: la malattia gli impediva l’uso delle gambe, delle mani. Pregava Dio che gli lasciasse almeno la vista. Con quegli stessi occhi si metteva alla finestra della camera in ospedale a guardare i treni che passavano: chissà quale viaggio avrà sognato questo ragazzo».

E infatti «On the road» di Kerouac era uno dei suoi libri preferiti. Il fratello Mattia gliene ha lasciato uno tra le mani prima che la bara venisse chiusa. «Tutti abbiamo apprezzato, in lui - continua Umberto - la capacità di soffrire per anni con molta dignità e senza mai farlo pesare a nessuno. Lunedì nevicava, ed è stato come se avesse “scelto” questa incredibile giornata di neve per andarsene. Perché la sua anima era candida, pura come neve, azzurra come gli occhi che, soprattutto ultimamente, erano il suo unico modo per parlare, e con i quali voleva vedere tutta la bellezza del mondo».

Daniel era stato colpito da un tumore benigno che si era sviluppato in testa. Aveva scoperto quasi per caso il problema ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico. Il tumore non si era propagato altrove, ma continuava a ripresentarsi. «Ha subito diversi interventi - osserva Umberto - ed è stato un grande lottatore, non si è mai arreso. Per un certo tempo è stato bene, ma questa forma di tumore continuava a manifestarsi».

Il fratello Mattia, che abita a Torino, la scorsa primavera ha preso un periodo di aspettativa dal lavoro e ha raggiunto mamma Patrizia per aiutarla ad assistere il fratello. «Caro Daniel - scrive oggi Mattia - in poche righe voglio onorare la tua storia. Un ragazzo buono, onesto, generoso, sognatore. Mille passioni, l’Inter, la musica, i film, la lettura. A 25 anni hai affrontato la tua prima grande battaglia per la vita, l’hai vinta, così come tutte quelle che sono venute dopo. Uno dopo l’altro hai messo al tappeto tutti quei mali, con grinta, coraggio, sorrisi, come Rocky, il tuo idolo. Nel corso del tempo sei riuscito a sposarti, fare viaggi, andare ai concerti, serate con cugini e amici. Insomma appena ti era possibile onoravi la vita, prendendola a braccetto e adeguandoti a quel poco tempo buono che ti regalava. Ora, dopo 13 lunghi anni di incontri hai deciso di appendere i guantoni al chiodo e finalmente riposarti. Io ti posso solo ringraziare per il meraviglioso fratello che sei stato. Te ne sarò grato per l’eternità per l’amore che mi hai donato e ti porterò nel cuore come se fossimo un’unica cosa».

Daniel lascia mamma Patrizia, il papà Pierantonio, i fratelli Mattia e Samuele. I funerali si terranno mercoledì alle 14,30 nella parrocchiale di Seriate.

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