Dolore a Calusco: studente di 21 anni muore per un sarcoma

Nicolò Branciforti ha lottato per 18 mesi. La mamma: «Sempre allegro e assetato di sapere». La tristezza degli amici, lunedì i funerali.

Sole e caldo, mare e montagna, sport e sorrisi. Nicolò Branciforti era tutto questo, e molto di più. Era, perché un sarcoma contro cui ha lottato per un anno e mezzo, non gli ha dato scampo portandoselo via giovedì notte, ad appena 21 anni di età. Ma Nicolò è, ancora oggi, il ragazzo a cui tutti hanno voluto bene. Ne sono convinti la mamma Denise e il papà Enzo, il fratello Stefano e tutti gli amici che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e che venerdì, per tutto il giorno, hanno visitato la sua abitazione a Calusco d’Adda, dove lunedì alle 15, nella chiesa parrocchiale, saranno celebrati i funerali.

Tuttavia, è difficile, quasi impossibile, pensare che Nicolò non potrà più trascinare con la sua forza di volontà, il suo entusiasmo e la sua allegria gli amici e i familiari in qualche viaggio o in qualche avventura.

«Come la vacanza di qualche anno fa – racconta la mamma – un viaggio in Spagna da Vigo a Santander, organizzato da lui, nello stile della nostra famiglia: a tappe, senza troppi vincoli. Andavamo a giugno e senza avere un programma dettagliato prenotavamo di giorno in giorno. Liberi. Alla fine, Nicolò, con la sua semplicità e il suo sorriso disarmanti, ci aveva detto “Grazie a tutti, è stato un viaggio meraviglioso, ci siamo proprio divertiti tanto”. Era il suo modo di dare, restituire, e regalare tutti i doni che si sentiva di avere ricevuto dalla vita».

Aveva frequentato il liceo linguistico a Merate e si era iscritto all’Università statale di Milano, dove frequentava un corso in diritto per il commercio internazionale: voleva continuare a viaggiare, muoversi, spostarsi, per conoscere, conoscere, conoscere.

«Era un ragazzo assetato di sapere – racconta ancora la mamma –, fin da piccolo amava informarsi su tutto. Anche due giorni fa (mercoledì, ndr), pur non stando bene, si era voluto alzare dal letto e per un’ora aveva studiato: a fine ottobre aveva fissato la discussione per la sua laurea triennale, raggiunta senza mai sgarrare rispetto alle sessioni di appello: a luglio aveva già finito tutti gli esami».

Ma da un anno e mezzo la concentrazione e la forza a Nicolò servivano anche per combattere il male che lo aveva colpito senza alcun preavviso . «Sportivissimo», come il papà, ha affrontato il percorso delle cure senza mai perdersi d’animo, senza mai farsi compatire, ma sempre con la voglia di guardare con speranza al futuro.

La sua capacità di interagire con tutti i coetanei lo avevano convinto a collaborare come «pi.erre» con diversi locali e si arrabattava tra un lavoretto e l’altro perché l’importante per lui era stare in mezzo alle persone, divertirsi e sorridere in compagnia.

Avrebbe compiuto 22 anni il prossimo 25 settembre, giocava a calcio e tennis, sciava e camminava in montagna, neanche il sarcoma gli ha tolto la voglia di praticare un minimo di attività fisica e sportiva. Venerdì le lacrime degli amici si sono impastate con il sorriso luminoso delle sue fotografie. «Grazie a tutti, è stato un viaggio meraviglioso» avrebbe ribadito.

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