Fara, ripartiti i lavori del parcheggio in Città Alta

I primi operai sul cantiere, da oggi dovrebbe arrivare la gru. L’impresa ha 350 giorni di tempo. L’obiettivo è aprire per metà 2023, ma potrebbero servire mesi in più. Il nodo dei costi della nuova copertura.

Le prime avanguardie ieri, oggi (mercoledì 2 febbraio) molto probabilmente l’arrivo della gru. Il cantiere del parcheggio alla Fara è ripartito: dopo la consegna dell’area alla salernitana (di Angri) Iozzino, sbrigate le scartoffie burocratiche e autorizzative, nella mattinata di ieri in Città Alta sono iniziati i lavori per l’allestimento dell’area. Si erano interrotti ormai 2 anni fa dopo la rottura dei rapporti tra Bergamo Parcheggi e la trentina (con base a Milano) Collini, che comunque continuano sul piano giudiziario per stabilire il dare e l’avere.

Si riparte, quindi, non senza incertezze e con l’ormai noto codazzo di polemiche che nel corso di questi anni ha coinvolto e investito Anac, Palafrizzoni, Atb, il colosso austriaco Best in Parking, Unesco, Comitati, imprese, Tar e Consiglio di Stato, con florilegio di ricorsi, delibere, esposti, pareri, dossier e tutto l’armamentario del caso. Nel frattempo il buco è ancora lì e dopo una gara - ovviamente - travagliata, con il consorzio vincente (quello artigiano romagnolo di Rimini) che ha alzato bandiera bianca ancora prima di cominciare, ora tocca alla Iozzino terminare l’impresa.

Tutti i nodi ancora da sciogliere

Appalto alla mano ha 350 giorni lavorativi per riuscirci, il che vuol dire che se tutto (ma proprio tutto...) andrà bene tra un annetto dovrebbe avere finito. In parallelo, dove possibile, Bergamo Parcheggi (68% in mani austriache, il restante 32 ad Atb, ergo Palafrizzoni) procederà agli altri appalti o affidamenti diretti, laddove possibili, per impianti, pavimentazione e - soprattutto - la copertura.

Ed è su quest’ultimo passaggio che rischia di aprirsi una nuova grana tra Comune e Bergamo Parcheggi: rispetto alla prima versione del progetto, quella attuale (non ancora approvata definitivamente, sembra...) comprensiva della passerella progettata dal portoghese Joao Nunes costa di più, pare quasi un milione di euro. Già l’importo dei lavori messi a bando un anno orsono era passato da 5,7 a quasi 7 milioni a causa della sopravvenuta applicazione (imposta per legge) del prezziario regionale, molto meno vantaggioso di quello precedente, ma comunque qualcosa Bergamo Parcheggi con i ribassi ha risparmiato. Quindi i soldi ci sarebbero. Il problema è che le modifiche al progetto, nella fattispecie la copertura, sono state chieste da Comune e Sovrintendenza, quindi chi le paga? Da Palafrizzoni nessun dubbio, tocca a Bg Parcheggi. Dall’altra parte c’è invece qualche perplessità in più, sorvolando sul fatto che nella compagine societaria c’è comunque presente (via Atb) Palafrizzoni medesima. il che aggiunge confusione a una vicenda mai lineare. Ma proprio mai.

Insomma, si procede a vista e con l’obiettivo di avere meno problemi possibile, oltre a quelli - come dire - di serie in questa vicenda. Dopo l’annetto di cantiere, e auspicando che i lavori restanti si concludano in parallelo al grosso dell’intervento (i bandi sono attesi per inizio estate), serviranno almeno altri 3-4 mesi per i collaudi. Con sullo sfondo le incertezze per l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà a reperire alcuni impianti tecnologici, comune a praticamente tutti i cantieri. Per farla breve, se prima il parcheggio della Fara doveva essere pronto per metà 2023 (settimana più, settimana meno) ora c’è chi farebbe la firma per chiudere la partita il prossimo anno, anche negli ultimi mesi. Basta chiudere.

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