Filo spinato sul sentiero
Ciclista si ferisce al volto

Nel Parco dei Colli. Il fatto poteva avere conseguenze ben più gravi. Le forze dell’ordine cercano il responsabile.

Stava percorrendo in mountain bike un sentiero che da San Vigilio scende verso Castagneta quando si è trovato di fronte un filo spinato ed è caduto a terra. È successo giovedì mattina intorno alle 10,30 e il protagonista di questa spiacevole avventura è l’istruttore di mountain bike Juri Ambrosioni che fortunatamente se l’è «cavata» con tagli al volto e il naso rotto, ma poteva andare decisamente peggio, perché il filo spinato era legato a due alberi proprio ad altezza volto e «preso all’altezza del collo – dice il malcapitato – avrebbe anche potuto uccidermi». Juri ha girato un video, in cui si vede con il volto sanguinante, per allertare tutti i ciclisti. «Sono tante le persone che passano in bici da quei sentieri e gesti di questa gravità possono anche ammazzare le persone. Io per fortuna ho avuto i riflessi pronti, mi sono fatto male ma poteva andare molto peggio. Io percorro spesso quei sentieri e un paio di volte mi è capitato di notare la presenza di chiodi sul terreno ma non mi è mai successo un fatto di tale gravità».

Juri, dopo essere caduto a terra, ha visto una persona poco distante da lui con uno zaino e in mano un tronchese. «Si è messo a correre – spiega – e ho anche tentato di seguirlo ma poi l’ho perso di vista perché ho iniziato a sanguinare e mi sono dovuto fermare». Poco dopo sul posto sono arrivate una volante della questura e una pattuglia della polizia locale. «Li voglio ringraziare per la loro disponibilità e il loro supporto. So che sono alla ricerca del colpevole», dice l’istruttore che oggi andrà a sporgere denuncia in questura. «Il fatto è davvero grave ed è giusto segnalarlo per evitare che atti di questa gravità avvengano di nuovo». Sulla questione, il presidente del Parco dei Colli di Bergamo Oscar Locatelli precisa che «dagli elementi al momento a disposizione sembra che il sentiero, scenario dell’incidente, sia di proprietà privata e la sua manutenzione non competa al Parco dei Colli. In vent’anni non è mai successo un fatto del genere lungo i 60 km di rete sentieristica del Parco. Condanniamo questi gesti che mettono a rischio l’incolumità delle persone – continua il presidente – e confidiamo che le forze dell’ordine individuino il responsabile. Essendo la rete sentieristica molto frequentata, in caso di segnalazioni di criticità da parte dei cittadini siamo pronti ad intervenire. Per quanto di nostra competenza, intensificheremo la vigilanza».

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