Finito l’obbligo delle mascherine
Ma solo all’aperto: ecco le novità

Tra gli altri punti del provvedimento lombardo, resta obbligatoria la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti delle attività economiche, così come per i clienti delle «attività di ristorazione con consumazione al tavolo».

Da mercoledì 15 luglio è ufficiale: in Lombardia l’obbligo di mascherina all’aperto scatta solo nei casi in cui in non sia possibile garantire il distanziamento sociale, ossia la distanza di un metro. Non è però un «liberi tutti»: la mascherina («o, in subordine, qualsiasi altro indumento a copertura di naso e bocca») resta obbligatoria nei luoghi al chiuso accessibili, compresi i mezzi di trasporto, e il dispositivo deve essere sempre portato con sé «ai fini del suo eventuale impiego», dunque anche quando si esce per strada; il distanziamento sociale non riguarda i «membri dello stesso gruppo familiare oppure conviventi».

Sono le novità principali introdotte dall’ordinanza di Regione Lombardia – con scadenza il 31 luglio – firmata mercoledì mattina dal governatore Attilio Fontana, sulla scia del nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte. Restano confermate le «esenzioni» per i bambini sotto i sei anni, nonché per «i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina, ovvero i soggetti che interagiscano con i predetti»; per chi svolge «intensa attività motoria o intensa attività sportiva», l’uso della mascherina non è obbligatorio «durante l’attività fisica, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa e il mantenimento del distanziamento sociale». È invece sempre soggetto all’obbligo di dispositivo di protezione, «a prescindere dal luogo di svolgimento dell’attività» (quindi, anche all’aperto), il personale «che presta servizio nelle attività economiche, produttive e sociali». Tra gli altri punti del provvedimento lombardo, resta obbligatoria la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti delle attività economiche, così come per i clienti delle «attività di ristorazione con consumazione al tavolo». «Se tale temperatura dovesse risultare superiore a 37,5 gradi – si legge nell’ordinanza –, non sarà consentito l’accesso alla sede e l’interessato sarà informato della necessità di contattare il proprio medico curante». Cambiano diverse disposizioni delle linee guida per alcune attività economiche e tornano così possibili alcune vecchie abitudini: negli esercizi pubblici da ieri è consentita «la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo, da consultare previa igienizzazione delle mani»; nelle sale giochi e nei circoli culturali, invece, si potrà giocare a carte, purché si rispetti l’obbligo di mascherina, l’igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco, la distanza di almeno un metro tra i giocatori; nel caso di utilizzo di carte da gioco, «è consigliata una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi». Tema piuttosto sentito sulle Orobie: nei rifugi è ora possibile derogare al distanziamento per i gruppi organizzati fino a dieci persone che «sotto la propria responsabilità ne facciano espressamente richiesta in fase di prenotazione». Da ieri è permesso anche il «ballo di coppia senza distanziamento tra congiunti».

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