Fino alla fine a servizio dei pazienti
Zanica in lutto per il dottor Leone

Ancora un medico di famiglia vittima del coronavirus nel pieno della sua attività. Le comunità di Zanica (dove risiedeva) e di Urgnano e Comun Nuovo (dove esercitava) piangono la scomparsa del dottor Vincenzo Leone, 65 anni, morto domenica mattina all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove era ricoverato da sabato 14 marzo.

Fino al giorno prima era al lavoro nel suo ambulatorio di via Conti Albani a Urgnano, aperto dalla metà degli anni novanta. Oltre a Urgnano, gestiva un ambulatorio in via Amedeo Duca d’Aosta a Comun Nuovo. Sabato i primi sintomi e il ricovero in ospedale dove era risultato positivo al tampone. La scorsa notte le condizioni sono improvvisamente peggiorate portandolo al decesso. Lascia la moglie Valeria e due figli, Giacomo e Carlo. Siciliano di origine, nativo di Castelvetrano (Trapani), il dottor Leone risiedeva a Zanica dal 1991. Ha conseguito la laurea in medicina all’Università di Siena con specializzazione in nefrologia.

Impegnato anche a livello amministrativo, è stato consigliere comunale di maggioranza a Urgnano dal 1996 al 2007 e dal 2007 al 2011 assessore all’Ambiente e alla Salute. A Zanica l’anno scorso si era candidato consigliere nella lista Prima Zanica del candidato sindaco Giovanni Battista Rossi non venendo però eletto. Vincenzo Leone era anche attivo nel sindacato: ricopriva il ruolo di vicepresidente dello Snami – Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani ed era membro del comitato aziendale di Ats Bergamo. «Si è sempre battuto per garantire a noi medici migliori qualità di lavoro e di vita – lo ricorda il dottor Marco Agazzi, presidente Snami e amico da sempre –. Vincenzo era un grande lavoratore, oltre che un bravo medico. Un uomo generoso e gli piaceva ripetere che si sentiva un siciliano bergamasco perché aveva dentro di sé le qualità di entrambi. Noi medici ci troviamo a lavorare in una difficoltà estrema, chiusi negli ambulatori ormai vuoti a dover gestire i pazienti telefonicamente o recandoci al domicilio col rischio di essere contagiati. Ci hanno mandato a combattere questo virus da soli e con dispositivi di protezione inadeguati». Sulla stessa lunghezza il dottor Arnaldo Guariglia, che col dottor Leone condivideva da vent’anni gli spazi dell’ambulatorio di Urgnano. «Dopo tanti anni era nata anche un’amicizia – sottolinea – e il ricordo che ho di lui è quello di un medico disponibile coi pazienti a qualsiasi ora, e sempre pronto ad aiutare il prossimo. Quanto successo evidenza ancora di più il notevole sforzo che noi medici stiamo compiendo con fatica rischiando di mettere a repentaglio la nostra stessa vita e quella dei nostri familiari». Tante le attestazioni di stima che si stanno succedendo da ieri, sui social e non solo. Tra queste, quella del sindaco di Zanica Luigi Locatelli, che ha parlato del dottor Leone come di una vittima del dovere, «un medico di base interessato ai suoi pazienti fino a morirne da eroe». Grande appassionato di musica Vincenzo Leone in gioventù era stato un brillante batterista esibendosi in diverse manifestazioni.

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