Fiorenzo appende le forbici al chiodo
Via Paleocapa, sipario sul barbiere dei vip

Fiorenzo Algeri il 31 dicembre si ferma. Da lui passò anche Gorbaciov. Negozio storico, è rimasto aperto 25.560 giorni.

La città di Bergamo perde uno dei suoi grandi protagonisti e un’attività storica, l’«Historical Barber Shop» che per 85 anni ha tagliato i capelli ai bergamaschi, ma non solo. Da Papa Giovanni a don Andrea Spada, da Gorbaciov a Toni Servillo, da Gimondi ai calciatori dell’Atalanta sono decine e decine i personaggi famosi che sono passati dalle mani di Fiorenzo Algeri, che domani appenderà le forbici al chiodo. Ad agosto del 2004 l’atelier è stato riconosciuto come negozio storico di Bergamo da parte del Pirellone e solo 4 anni fa sono stati festeggiati con un grande evento gli 80 anni del locale. In via Paleocapa si spegne dunque una stella, quella che Fiorenzo aveva appeso a Natale fuori dal locale e lui stesso, barbiere istrione dal quale non ci si tagliava i capelli ma si assisteva a uno spettacolo di simpatia e di capacità d’intrattenimento. «È arrivato il momento di darci un taglio – commenta Algeri tra l’ironico e il commosso –. Anche se io non smetterei mai perché qui (nel negozio, ndr) c’è tutta la mia vita».

Durante la nostra visita ci mostra decine di articoli e di foto storiche, ricche di ricordi e di aneddoti. Entrare nel suo scrigno regala un’esperienza unica. Le sedie dove si accomodano i clienti sono originali e prodotte dai fratelli Bonariva di Milano, così come l’arredamento che si è conservato molto bene. Su una parete spicca la Bianchi del centenario, mentre il grande specchio permette di lavorare con la massima cura dei dettagli. I clienti vanno da Fiorenzo per sistemare i capelli ma soprattutto per vivere un’esperienza. Il parrucchiere di via Paleocapa è un personaggio a cui molti si sono affezionati negli anni, per la sua bontà, le sue espressioni e il modo di fare sempre affabile e dalla battuta prontissima.

Qualcuno sbircia dalla vetrina del negozio e scopre che tra qualche giorno Algeri passerà il testimone a un collega che ristrutturerà il locale prima di riaprire un’attività di coiffeur dedicata sia all’uomo sia alla donna. Non sarà più la stessa cosa e Fiorenzo ne è consapevole, tanto che durante la nostra chiacchierata gli occhi si fanno lucidi e non per il freddo portato dalla copiosa nevicata che ha coperto anche via Paleocapa. «E pensare che qualche anno fa il giorno di Ferragosto ci siamo inventati una delle nostre foto storiche – ricorda Fiorenzo Algeri guardando la strada coperta dalla coltre bianca –. Abbiamo messo una delle nostre postazioni sulle rotelle e l’abbiamo spinta fino all’incrocio con viale Papa Giovanni. Siamo stati dei matti. Non c’era in giro anima viva e abbiamo scattato un’immagine fantastica mentre tagliavamo i capelli a un ignaro cliente».

«Mio papà Carletto era molto amico di don Andrea Spada – ricorda Algeri mentre mostra la foto che lo ritrae mentre taglia i capelli allo storico direttore de L’Eco di Bergamo –. Bei ricordi. Come quando mi sono ritrovato a sistemare la capigliatura a Gorbaciov. Era contornato da guardie del corpo e ho ricevuto una delegazione anche il giorno precedente per un controllo al locale». Siamo ai titoli di coda, ma la storia di Fiorenzo, del papà Carletto e della sua attività rimarranno per sempre nella storia di Bergamo.

«Purtroppo l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha accelerato la mia decisione – commenta Algeri con i lucciconi agli occhi –. Gli anni sono saliti e, nonostante abbia superato anche un brutto incidente in moto nel 2013, inizio ad essere stanco, le spese sono tante ed è giusto che vada avanti qualcun altro». Per il futuro ci sono diverse opportunità che attendono Fiorenzo, uno che sicuramente non se ne starà con le mani in mano. Sul tavolo ci sono già un paio di idee che valuterà con attenzione, dalla possibilità di insegnare per l’accademia dei parrucchieri a prestare qualche ora di volontariato.

«Via Paleocapa perde la sua stella – conclude con un sorriso Fiorenzo Algeri – anche perché vi ricordate che per protesta lo scorso Natale, visto che la mia via era tra quelle dimenticate dalle luminarie, ho appeso io una decorazione luminosa sopra la mia porta?».

Stiamo chiudendo l’articolo e Fiorenzo ci chiama con il suo inconfondibile tono di voce. «Sto facendo i conti – esclama –. Io e mio padre siamo stati aperti ininterrottamente per 25.560 giorni e non abbiamo mai chiuso, nemmeno in tempo di guerra. E sai a quanti clienti e amici ho tagliato i capelli? Più di centomila». Si può dire che tutta Bergamo è passata sotto le forbici di Fiorenzo.

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