Furbetti dei ristori, bloccati 150 mila euro
Sequestrate più di 491 mila mascherine

Il colonnello Mario Salerno, comandante della Finanza: «Oltre 4.200 verifiche per i negozi aperti». «A Orio corsa all’esportazione di valuta per mettere al sicuro i propri guadagni: intercettati 3 milioni non dichiarati»

Il 2020 è stato un anno difficile anche per la Guardia di finanza, che ha comunque conseguito importanti risultati. Ne fa il punto il colonnello Mario Salerno, da tre anni e mezzo comandante provinciale delle Fiamme Gialle. Impegnate nei mesi della pandemia sulle strade per i controlli e poi concentrandosi sulle proprie specifiche competenze economico-finanziarie, in supporto alla Procura nell’inchiesta sulla mancata zona rossa nella Bassa Valle Seriana. O, ancora, per garantire che nessuno approfitti dei «ristori» quando non sono dovuti, con 150 mila euro intercettati. Oppure verificare che le mascherine in vendita abbiano tutti i requisiti necessari. Il tutto sempre per tutelare il cittadino.

Colonnello, con la pandemia avete rimodulato la vostra attività?

«Solitamente il cittadino vede la Guardia di finanza solo come polizia economico-finanziaria. In realtà, al pari delle altre forze di polizia, con il coordinamento della Prefettura, quando ce n’è bisogno scendiamo in campo, per le grandi calamità ma anche le emergenze come quella in atto. Inizialmente ci siamo concentrati in particolare sulle verifiche dei cosiddetti codici “Ateco” per accertare che le attività rimaste aperte fossero autorizzate».

Quanti controlli avete effettuato?

«Oltre 4.200. Ma ci siamo anche dedicati alle attività di controllo su strada e, tra aprile e giugno, sui dispositivi di protezione individuale, scoprendo attività di importazione e commercializzazione di Dpi non conformi. O perché, nel caso delle mascherine chirurgiche, non riportavano le indicazioni obbligatorie previste dal codice del consumo, quali la provenienza e la tipologia di tessuto: e in questo caso sono scattate sanzioni amministrative. Sanzioni penali, perché di fatto frodi in commercio, sono state invece le conseguenze per le mascherine “ffp2” senza marchio “CE” o dichiarazione di conformità quali presidi medici. Abbiamo sequestrato oltre 491 mila mascherine, alcune delle quali, dopo le verifiche sulla sicurezza, donate a una onlus di Caravaggio».

Come Finanza state partecipando anche all’inchiesta sulla mancata zona rossa.

«Sì , stiamo supportando l’autorità giudiziaria su più filoni: siamo stati coinvolti nell’inchiesta la scorsa estate, quando sono state richieste le nostre competenze economico-finanziarie, per ricostruire scenari e rapporti ed esaminare carteggi e documentazioni, il tutto su delega e in piena sinergia con la Procura».

Capitolo ristori: avete scoperto qualche «furbetto» che ha chiesto o ottenuto fondi non dovuti?

«Una volta che il governo ha messo a disposizione ristori, contributi e finanziamenti garantiti dallo Stato, è necessario verificare che le risorse siano percepite da chi ne ha pieno titolo. Un’attività che proseguirà anche nel 2021. A oggi abbiamo individuato 6 casi di indebite richieste di finanziamenti al Fondo di garanzia previsti dal Decreto liquidità, per un valore totale di 150 mila euro. C’è stato chi ha gonfiato il proprio fatturato per accedere a maggiori risorse, chi pur non avendo presentato le dichiarazioni fiscali ha richiesto il finanziamento autocertificando il falso, chi per ottenere il credito ha indicato ricavi in realtà inesistenti, chi ha emesso fatture false per aumentare il fatturato, per poi rettificarle ottenendo finanziamenti fino a 30 mila euro. Si tratta di ditte individuali o società di autotrasporto, mediazione immobiliare, vendita di materiale elettrico, consulenza aziendale o lavori di meccanica».

In questa situazione c’è il rischio che si inserisca il crimine organizzato?

«Fin da marzo siamo in contatto con gli ordini professionali per far capire ai loro associati i rischi, respingendo eventuali offerte di aiuto sospette. La Camera di commercio ci ha inoltre dotato dell’applicativo informatico Rex, grazie al quale possiamo analizzare le variazioni delle compagini societarie e intercettare situazioni dubbie. Abbiamo inoltre intensificato l’intelligence».

Avete indirizzato il contrasto all’evasione a specifici settori?

«Sì, alla lotta alle frodi, carosello o con fatture false, intervenendo per contrastare fenomeni evasivi costituenti reati tributari, anche nel settore delle accise, col sequestro di 3.600 tonnellate di prodotti nell’operazione “Cube”, con 10 indagati che contrabbandavano carburante dall’estero, smantellando un’organizzazione con base in provincia di Bergamo. O l’operazione “Easy building”, che ha fatto emergere indebite compensazioni per milioni di euro, realizzate da imprese operanti nel campo dell’edilizia, con ingenti danni all’erario e per le aziende concorrenti. Il tutto con la complicità di professionisti del settore, specializzati a suggerire metodologie evasive sempre più raffinate e difficili da scoprire senza indagini penetranti».

Nonostante il calo drastico di voli, a Orio al Serio la vostra attività è proseguita.

«Tramite lo studio delle rotte e l’esperienza dei finanzieri impegnati nei controlli, abbiamo intercettato 3 milioni tra valuta non dichiarata, in entrata e uscita, con un notevole incremento in questo periodo di pandemia del flusso di denaro verso l’estero, in particolare di cittadini stranieri residenti in Italia, sorpresi a mettere al sicuro oltre confine i propri guadagni. Il denaro si può portare all’estero, ma oltre 10 mila euro va dichiarato e in quel caso scatta il monitoraggio».

È tempo di spostamenti: nel 2021 arriverà agli ex Riuniti l’Accademia e la tenenza di Sarnico andrà a Grumello.

«Già da alcuni anni stiamo razionalizzando costi e presidi sul territorio, assicurando risparmi di risorse e maggiore efficienza. Dopo aver concentrato agli ex Riuniti le varie sedi dei reparti operativi di Bergamo, toccherà all’Accademia e la tenenza, che ora ha sede a Sarnico, si trasferirà a Grumello, occupando l’ex tribunale, in una struttura molto più funzionale dell’attuale».

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